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Martedì, 23 Aprile 2024
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Si scagliò contro Meloni, ora Muccino la difende: "Sciacallaggio, subisce colpe di un padre mai avuto"

Il regista si schiera su Twitter, all'indomani delle accuse della giornalista Rula Jebreal alla leader di Fdl

Continua a far parlare l'attacco di Rula Jebreal a Giorgia Meloni. Se nei giorni scorsi la giornalista aveva sottolineato la delicata situazione familiare della leader di Fratelli d'Italia, evidenziando come il padre sia stato "un famigerato trafficante di droga/criminale", adesso in sostegno di Meloni arrivano più volti dello spettacolo e della politica. 

"Sento di esprimere piena solidarietà a Giorgia Meloni - scrive il regista Gabriele Muccino, notoriamente lontano dalle posizioni politiche della futura premier (la definì "pericolosa per l'Italia" in fase di campagna elettorale) - per lo sciacallaggio che sta subendo per le colpe di un padre che non l’ha mai cresciuta. Salvini non avrebbe esitato a fare lo stesso per attaccare i suoi avversari. Ma Meloni non è Salvini. Così mi pare. Così mi auguro". 

In difesa di Meloni anche Conte: "Questo è fango su Giorgia Meloni. Io Meloni e Fratelli d'Italia con il M5S li combatto in tutte le sedi, ma sul piano politico. Non si possono però addebitare in maniera subdola a una figlia - che dal genitore è stata abbandonata, senza avere più rapporti - i reati e gli errori del padre". 

"Rula questa è una bassezza - ha fatto eco Carlo Calenda, leader di Azione, rispondendo su Twitter Jebreal - Non si fa politica così e tanto meno giornalismo. Quello che ha fatto il padre della Meloni non c'entra nulla con lei. Cancella questo tweet che tra l'altro ha l'unico effetto di portare ancora più gente a sostenere FDI". 

Il caso

Il caso "Rula-Meloni" è scoppiato l'altroieri sera, quando la giornalista ha condiviso sui suoi social la notizia della condanna del padre di Meloni che era stata pubblicata dalla stampa spagnola. "Anche la stampa anglosassone ha dato notizia dei reati del padre e del nonno di Trump, come si legge sul Washington Post, The Independent & The Guardian. Questo accade a molti personaggi pubblici che assumono incarichi di rilievo. Detto questo è chiaro che le responsabilità penali non ricadono mai su terzi", si è poi difesa Jebreal dopo l'esplosione della bufera. Ma Meloni ha dichiarato che porterà il caso in tribunale.

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