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Giovedì, 25 Aprile 2024
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"Gomorra": su Sky la serie tv

Dal 6 maggio su Sky Atlantic HD la serie ispirata al libro di Saviano che sul rischio di empatia ha tranquillizzato: "Raccontare la realtà con rigore è l'unico modo per evitare esaltazioni"

Preceduta da non poche polemiche sul rischio di creare un'epopea criminale, è pronta a partire il 6 maggio su Sky Atlantic HD la serie tv "Gomorra", ispirata al libro di Roberto Saviano e basata sul racconto della storia di due famiglie di camorra.

12 episodi che racconteranno, attraverso storie famigliari, la guerra tra i clan sul territorio, le dinamiche criminali e le strategie di affermazione economica del "sistema". Le riprese, tra Scampia, Secondigliano e Napoli, sono durate oltre 30 settimane e per il regista, Stefano Sollima, c'è stata sempre una "grande accoglienza e partecipazione da parte della gente". La serie è interpretata solo da attori professionisti, tra cui Marco D'Amore, Fortunato Cerlino, Maria Pia Calzone e Salvatore Esposito.

Alcune associazioni che operano sul territorio di Scampia avevano denunciato il rischio di mitizzazione dei criminali protagonisti, ma alla presentazione della fiction, Sollima ha spiegato: "Per ricostruire un affresco complesso abbiamo scelto di raccontare ogni episodio da un punto di vista diverso, e l'evoluzione dei personaggi nella loro realtà aiuta proprio a non creare rischi di empatia attorno al racconto". Sollima, supervisore artistico anche del lavoro degli altri due registi della serie, Francesca Comencini e Claudio Cupellini, era già stato al centro di polemiche negli anni passati per la serie "Romanzo criminale", ma il vicepresidente Sky Andrea Scrosati ha spiegato: "Qui c'è un aspetto di realtà molto più forte che in Romanzo criminale, e quindi nulla che può creare empatia". Lo stesso Roberto Saviano, che ha partecipato al soggetto della serie, ha affermato: "Raccontare la realtà con rigore è l'unico modo per evitare esaltazioni".

Nel suo messaggio video alla presentazione della serie proprio Roberto Saviano ha sottolineato la totale mancanza di compiacimento nel racconto perché "non si possono amare i personaggi raccontati, perché sono visti nella loro miseria quotidiana", e l'improbabilità dell'emulazione "perché quei fatti già avvengono, con centinaia di morti". Per Saviano portare sul piccolo schermo un racconto sulla camorra oggi è importante perché "queste storie portano attenzione su quelle contraddizioni e quindi risorse per affrontarle".

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