rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Tv News

Il DG Gubitosi si prepara a lasciare la Rai

L'uscita di scena forse dopo Pasqua. Intanto si smarca dal caso "Ballarò": Giannini lo ha voluto il direttore di RaiTre Vianello

Luigi Gubitosi si prepara a lasciare la poltrona di Direttore Generale della Rai, dove fu chiamato da Mario Monti in quella che ormai pare essere un’epoca lontana.

In un intervista a Carlo Tecce de “Il Fatto Quotidiano”, il DG ha anticipato quello che potrebbe essere il suo addio a viale Mazzini (dice che mangerà il panettone e forse pure la colomba, quindi se ne riparlerà per Pasqua) e si è tolto qualche sassetto dalla scarpa, a cominciare dalla polemica sulla scelta di Massimo Giannini come conduttore di “Ballarò” senza andare a pescare nell’impressionante bacino di giornalisti interni Rai (oltre 1500) e soprattutto sulla riforma dell’informazione della tv di Stato.

Su Giannini, che si porta a casa un contratto da 900mila euro per due anni e che ha sì vinto la battaglia degli ascolti all’esordio contro “DiMartedì” di Floris ma non ha fatto certo registrare dati impressionanti in termini di share, Gubitosi risponde: “Io c’entro poco, l’ha deciso il direttore di Ra3, Andrea Vianello. E poi io ho avallato. Va precisato che Giannini guadagna meno di Giovanni Floris. Su Rai1 abbiamo lanciato un prodotto interno, si chiama Petrolio e va molto bene, a me piace. Per Rai3 abbiamo cercato di cambiare senza traumi”.

Sulla situazione interna e sui tagli, in tempi di spending review e riorganizzazione virtuosa, il dg non demorde: “Non abbiamo mandato via un solo collaboratore, ma a tutti abbiamo chiesto un sacrificio e tutti lo devono sostenere. Non commento le cifre, comunque certo, ci mancherebbe: lo abbiamo chiesto anche a Bruno Vespa”.

Ma il fronte vero è quello dell’informazione.

Non c’è una Crimea da conquistare: chi l'ha detto che il Tg1 ingloba il Tg2 e Rainews il Tg3? Tg1 e Tg3 sono quelli che hanno ricevuto più risorse nel 2014. Abbiamo rifatto e digitalizzato gli studi e adesso ristrutturiamo anche le redazioni. Il nostro progetto non prevede annessioni. Voi ci criticate sugli sprechi, e avete ragione, ma ci sono duplicazioni inutili. La Rai aveva sei troupe. Voglio eliminare questo dispendio assurdo di denaro pubblico. Noi vogliamo creare due gruppi d'informazione, e ci saranno due direttori soltanto: alcuni protestano perché ci saranno meno poltrone da occupare. Funziona così in Spagna, Germania, Francia e Inghilterra, perché da noi dovrebbe venir meno il pluralismo?”.

Per l’immediato futuro, quindi, c’è in ballo la “riorganizzazione dell’informazione” e, di conseguenza, il nuovo balletto delle nomine, dal momento che andranno indicati i nomi dei due direttori. Che si l’ultimo atto del DG prima di lasciare? “Mai dire mai”, promette. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il DG Gubitosi si prepara a lasciare la Rai

Today è in caricamento