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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"Il Clan dei Camorristi" offende i cittadini di Aversa?

Il sindaco della cittadina campana annuncia che chiederà un risarcimento per danno di immagine: "Mettere in scena con quelle modalità l’ascesa dei Casalesi, rischia di enfatizzarle. Il nostro è un territorio sano"

"Il clan dei camorristi" continua ad suscitare polemiche.

La fiction di Canale 5 firmata dalla Tao Due di Pietro Valsecchi e giunta ormai alla quinta puntata, ha fatto parlare di sé fin dalle prime puntate, quando Salvatore Ronghi, capogruppo al Senato per Grande Sud, la definì "un oltraggio a Napoli e alla Campania" poiché dava "un'immagine del nostro territorio fatta di camorra e di violenza, mentre tutto il positivo del nostro Sud viene considerato un dettaglio irrilevante".

La fiction, che racconta in maniera romanzata ascesa e caduta del clan dei casalesi, in realtà è ambientata a Caserta, nella fantasiosa cittadina di Castello di Aversa, con tanto di fantomatico quotidiano al soldo della camorra dal nome "L'Aversano".

Ma la vera Aversa non ci sta a farsi passare per una terra di camorristi. 

Spiega al Mattino Valerio Taglione, già referente provinciale di Libera e responsabile del Comitato Don Peppe Diana:

"Quando la fiction era in ripresa riuscimmo a far cambiare il nome da Clan dei Casalesi in Clan dei Camorristi. Mi dispiace che Aversa sia accomunata alla camorra, ma queste affermazioni non hanno bisogno solo dello sdegno degli aversani, ma di risposte fatte di azioni concrete, azioni di riscatto come quelle che noi come comitato aiutiamo per fare in modo che questo territorio da terra di camorra si trasformi sempre più in Terre di don Peppe Diana. Abbiamo bisogno di costruire percorsi e modalità nuove per uscire da questa situazione". 

Anche il sindaco di Aversa, Giuseppe Sagliocco, si schiera contro la fiction e annuncia di aver già dato incarico alla segreteria comunale di chiedere il sequestro de "Il clan dei camorristi" ed eventuali risarcimenti per il danno di immagine ricevuto: "Mettere in scena con quelle modalità l’ascesa dei Casalesi, rischia di enfatizzarle. Il nostro è un territorio sano, anche se il fenomeno esiste, e non possiamo piegarci alle generalizzazioni. Legalità e trasparenza tramutati in azioni. Aversa e l’Agro sono fatte da persone perbene, stiamo lentamente riprendendo il controllo del territorio". 

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