Venezia 2012, trionfa Kim Ki-duk. Delusione per i film italiani
Italia fuori dai premi importanti. Il coreano si port a casa il Leone d'oro per "Pietà". Coppa Volpi ex equo ai due interpreti di "The Master". Gaffe durante la premiazioni: Mann e la Casta sbagliano a consegnare i premi
Un Leone d'Oro quasi "scontato", quello assegnato a Kim Ki-duk per il film "Pietà": infatti la pellicola del regista coreana era apparsa subito in pole position per la vittoria a Venzia 69 già dalla prima proiezione.
Peccato però per il cinema italiano, presente in questa edizione con ben tre film, che mai come quest'anno avrebbero meritato premi e attenzione da parte della giuria, presieduta da Michael Mann. Daniele Ciprì si porta a casa il premio per il miglior contributo tecnico per "È stato il figlio" e Fabrizio Falco, il giovane interprete del film, ha vinto il premio Mastroianni per l'attore emergente.
"The Master" di Paul Thomas Anderson vince il Leone d'Argento per la miglior regia e la Coppa Volpi a pari merito per i suoi interpreti, Philip Seymour Hoffman (arrivato a sorpresa a Venezia) e Joaquin Phoenix (che ha disertato la cerimonia). Miglior attrice è Hadas Yaron, protagonista di "Fill the void" dell'israeliana Rama Burshtein.
Il controverso "Paradise: Faith" di Ulrich Seidl ha ricevuto il premio speciale della giuria. A Olivier Assays va il premio Osella per la miglior sceneggiatura mentre il turco "Kuf" è la miglior opera prima e vince il Premio De Laurentiis (il film sarà distribuito in Italia dalla Sacher di Nanni Moretti).
La cerimonia di premiazione, officiata dalla madrina Kasia Smutniak, si è svolta senza intoppi fino alla "gaffe" di Michael Manne Laetitia Casta, che hanno confuso il Premio speciale della giuria con il Leone d'Argento e li hanno consegnato invertiti.
Ma il momento più bello è stata la consegna a Kim Ki-duk del Leone d'oro: il regista ha ringraziato intonando una canzone tradizionale coreana.