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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Willy Monteiro: perché Luca Bizzarri ha ragione (e le gogne sono sempre sbagliate)

E' polemica per il tweet garantista dell'attore sull'omicidio del ragazzo di Colleferro. Ma la sua posizione è corretta, anche se impopolare. Soprattutto nell'era dei social network

Alert. Questo è un articolo impopolare perché dà ragione a Luca Bizzarri, finito alla gogna per un tweet garantista sull'omicidio di Willy Monteiro. O forse peggio, non prende una posizione - giusta o sbagliata che sia - ma spiega perché Luca Bizzarri ha ragione. Perché sì, Luca Bizzarri ha ragione. Andiamo con ordine. 

Perché Luca Bizzarri ha ragione su Willy Monteiro

L'attore, attivissimo su Twitter, dove è solito commentare news e temi caldi, ha detto la sua anche sull'omicidio di Willy Monteiro, il ventunenne ucciso a calci e pugni a Colleferro. Nessuna parola di cordoglio - come se ne sono lette tante sui profili dei suoi colleghi vip - e nemmeno di condanna per i quattro indagati - accusati di concorso in omicidio preterintenzionale -, ma garantismo (questo sconosciuto). "Un assassino è 'presunto' fino a che un tribunale dice che è un assassino - ha scritto - Un paese che fatica, o più spesso rinuncia, a comprendere questo concetto, non può migliorare. Un popolo che vuol farsi giustizia da sé è un popolo senza giustizia. È un popolo, appunto, di picchiatori". Apriti cielo. Contro Bizzarri si è scatenata l'ira del popolo web, che a parole picchia più dei 'picchiatori', anche se stavolta qualcosa da ridire non ce l'hanno avuta solo i soliti hater. "Se con questo qualunquismo inopportuno si pensa di difendere il garantismo, stiamo freschi - affonda una psicologa - Gli assassini di Willy Monteiro sono stati visti da innumerevoli testimoni. Mettere in discussione che siano assassini spietati è irritante. È guardare il dito e non la luna", poi ancora: "Un assassino è un assassino dal momento in cui uccide, punto. Magari un po' di rispetto per la vittima sarebbe l'ideale, evitando di infangarla con questi commenti da 'eh no, non sono ancora assassini perché non sono stati condannati'. Fosse stato suo figlio". Sono migliaia i tweet su #Bizzarri, un'escalation di indignazione. "Vallo a spiegare ai genitori di Willy" provoca più di qualcuno, un altro va dritto sul personale: "Non devi essere per forza l'originale fuori dal coro".

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Willy Monteiro e le gogne sul web  

Una voce fuori dal coro che stride con i post emozionali su Willy e stona in un contesto, quello social, dove la giustizia assume contorni sempre più arbitrari e 'di pancia'. Se di giustizia si parla, infatti - e qui viene la ragione di Bizzarri - non si può prescindere dal garantismo, di cui l'attore genovese si è fatto biasimato portavoce. Un principio essenziale che troppo spesso, nella foga del "vale tutto" imperante sui social, non solo non viene rispettato ma viene direttamente ignorato. Il garantismo è alla base dello Stato di diritto, baluardo di ogni individuo, figlio di anni di battaglie per raggiungere garanzie costituzionali che difendessero ogni uomo da interferenze ed eccessi dei pubblici poteri. Dunque, ripetiamo insieme: non esistono assassini finché una sentenza definitiva non lo accerta. Stessa cosa vale per i ladri, i corrotti, gli stupratori. Il tweet di Luca Bizzarri, quindi, può essere tutt'al più giudicato, non condannato. Fuori luogo, forse, scomodo - certamente - ma vero. Ammettetelo. 

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