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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Littizzetto scimmiotta il Family Day: "Preti e politici che vanno a prostitute"

La conduttrice, da sempre in prima linea per il riconoscimento dei diritti delle coppie gay, si scaglia contro chi scende in piazza per manifestare contro il ddl Cirinnà

Il ddl Cirinnà è approdato in Senato e questi sono giorni concitati per i "pro" e i "contro" il riconoscimento delle unioni civili, che si sfidano a colpi di post, frecciatine e manifestazioni, come quella che sabato 30 gennaio sfila al Circo Massimo di Roma e vede schierate le "famiglie tradizionali".

Il Family Day, che tanto innervosisce chi vuole "svegliare" l'Italia e chiede a gran voce unioni civili e pari diritti, è preso di mira anche da personaggi del mondo dello spettacolo. Luciana Littizzetto non si è lasciata sfuggire l'occasione di scagliarsi contro la manifestazione nel corso di una puntata di "Che tempo che fa". "Sai cos'è il Family Day Fabio? - ha chiesto ironica la conduttrice prima di straripare come un fiume in piena - Il Family Day è un ritrovo di persone all'aperto, in cui preti, leader politici divorziati, separati, risposati, frequentatori di prostitute, dicono come è bella la famiglia tradizionale. Certo, poi ci sono anche le famiglie tradizionali, che sono belle. Anche Bagnasco ha detto 'Sì, magari se ne può parlare ma non è un'urgenza'. Ma come non è un'urgenza cardinale. E' dal 1986 che siamo qua e ci tormentiamo".

"Dal 1986, io ho preso in affitto due bambini che sono cresciuti e sono diventati maggiorenni - ha proseguito la Littizzetto - Mi è crollato il sottomento e le coppie civili sono ancora al palo, cosa dobbiamo aspettare ancora? Il 2020. Non so se ci sarò nel 2020, forse vado a fare la tinta. Dicono che sia una legge incostituzionale perché nella Costituzione c'è scritto che il matrimonio deve avvenire tra persone di sesso diverso. A parte che non è vero che è scritto questo, ma posso dire una cosa banale? La Costituzione l'hanno scritta nel '48, certo che non scrivevano che c'erano le unioni civili. Nel '48 i gay li chiamavano 'Froci', adesso non succederebbe mai, a meno che tu non sia un allenatore di calcio". 

Poi la stoccata finale: "Di che cosa abbiamo paura? Abbiamo paura di essere contagiati da queste coppie? Che chi non è gay potrebbe diventarlo? Quello che a me fa specie, poi, è il balletto delle parole. Non si può chiamare matrimonio, non si può chiamare famiglia, allora si è trovata l'espressione 'formazione sociale'. Che espressione è 'tipica formazione sociale'? A me sono venute altre idee: coppie in tandem contromano, sporadico grumo emotivo, insolita cooperativa inguinale, agglomerato umano anomalo e unione tra diversamente sposati".

Il mondo cattolico preferisce replicare in piazza, nel frattempo però è arrivata su Twitter la risposta di Maurizio Gasparri: "La Littizzetto offende la gente del Family Day dimostrandosi un essere miserevole e squallido strapagato da Rai. Fabio Fazio è un giullare che fa soldi con Telecom Italia violando norme ordine giornalisti". 

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