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Martedì, 23 Aprile 2024
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Luxuria difende La Russa: "Non è omofobo. Neanche mio padre stappò lo champagne"

Il commento dopo le dichiarazioni fatte dal presidente del Senato a Belve

Ignazio La Russa ha una insospettabile avvocata. Dopo le dichiarazioni fatte ieri sera a Belve che gli stanno costando durissime critiche, soprattutto da parte della comunità lgbt, a difenderlo è Vladimir Luxuria. "Non è omofobo" ha assicurato all'Adnkronos.

L'attivista, ex parlamentare, ha garantito per lui: "Ho avuto modo di conoscerlo e non mi è sembrata assolutamente una persona omofoba o tran omofoba". Sul dispiacere che proverebbe se suo figlio gli dicesse che è gay - questa l'affermazione incriminata - ha detto: "Quella era una domanda intima, forse Ignazio avrebbe dovuto specificare che il suo sarebbe stato un dispiacere momentaneo, che questo dispiacere deve essere elaborato e trasformato nel piacere di avere un figlio sincero. Forse poteva argomentare meglio le sue affermazioni invece di banalizzarle - ha spiegato Luxuria - facendo il paragone con la propria fede calcistica ma non voglio strumentalizzare politicamente le sue affermazioni perché non è che un genitore che vota il Pd avrebbe avuto per forza avuto una reazione diversa". 

Luxuria ha poi sottolineato che "un padre non è una fotocopiatrice che deve soddisfare il desiderio narcisistico di avere i figli identici a sé. Un genitore deve amare il proprio figlio così com'è e si deve mettere in testa che anche i figli devono accettare alcune particolarità dei propri padri. Si possono avere diverse diversi orientamenti sessuali tra padre e figli - ha detto ancora - diverse fedi politiche, religiose e persino calcistiche. Mio nonno paterno aveva anche lui un busto di Mussolini ma io non ho mai pensato di tenermelo perché se io non condivido Mussolini non mi tengo il suo busto. Ignazio ha fatto una scelta diversa e penso che anche suo figlio avrà accettato questa decisione del padre". Infine la sua esperienza personale: "Il più grande dispiacere è nascondersi e pensare di procurare dispiacere. Anche mio padre non ha stappato una bottiglia di champagne quando ha saputo del mio orientamento sessuale, ma poi ha elaborato questo dispiacere e ora il mio più grande difensore. Il dispiacere deve essere elaborato dal padre, altrimenti peserà sul figlio facendolo sentire complessato".

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