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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Renzi ad Amici: "Non perdonate i politici che cancellano il talento"

Ospite di Maria De Filippi, Matteo Renzi ha parlato ai giovani del talent di speranza, futuro e meritocrazia

Matteo Renzi è stato l'ospite d'onore della prima puntata del serale di "Amici" di Maria De Filippi.

La puntata andrà in onda il 6 aprile ma è stata registrata in studio, come già annunciato. Il sindaco di Firenze è stato accolto dagli applausi dei ragazzi della De Filippi e poi ha tenuto un monologo di tre minuti e mezzo sul tema della speranza. Look sbarazzino, giubbetto di pelle nera molto "Happy Days", Matteo Renzi ha citato l'appello di papa Francesco ai giovani sulla speranza.

"Perdonate i politici se fanno polemiche sui talent show, ma non perdonate quei politici che vogliono cancellare il talento. Noi avremo speranza se nel futuro di questo paese potremo riuscire a coltivare i nostri sogni”, ha detto Renzi.

"Se c’è una cosa bella che ci aspettiamo da voi – ha proseguito Matteo Renzi, come riportato dall'Ansa - è di non fare come è stato fatto fino ad oggi dove troppo spesso si trovava lavoro non per il talento, ma perché si conosceva qualcuno, per le raccomandazioni. Sarà un grandissimo momento quando questo paese sarà fatto da persone che vanno avanti con la forza del proprio sudore, anche battendo qualche botta. Può succedere, a me è capitato di perdere”.

Il sindaco di Firenze ha ricordato ai giovani di Maria De Filippi l'importanza dei sogni e del talento.

"Dateci una mano a dimostrare che credendo e insistendo nei propri sogni uno ce la può fare. Lo dovete a quei ragazzi, a quei tre milioni di persone di disoccupati che il loro sogno lo vedono lontano. Io penso che se tutti insieme riusciremo a dare la dimostrazione che coltivando un sogno uno può raggiungere un obiettivo, magari perderete la battaglia, ma non perderete la faccia".

Renzi ha citato un esempio di speranza e immaginazione: Roberto Brunelleschi. "Quando penso alla mia città, penso a un personaggio strano, a Brunelleschi. Un personaggio che tutti consideravano mezzo matto perché continuava ad avere il desiderio profondo di costruire una cupola come non l’aveva mai fatta nessuno. Era convinto che potesse stare in piedi. I fiorentini lo guardavano con la faccia un po’ schifata, ‘guarda che tanto non ti starà in piedi’. Brunelleschi ha avuto il coraggio di insistere, di crederci. A me piace l’idea che voi ragazzi siate arrivati qui non semplicemente perché siete bravi, ma perché avete fatto fatica perché il talento è anche fatica, è anche mettersi in gioco".

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