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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cinema

Hollywood rifiuta il nuovo film di Michael Douglas perché "troppo gay"

Produttori ed esercenti contro il film sulla storia tra l'artista Liberace e il suo ultimo amante. In concorso al Festival di Cannes, la pellicola andrà in onda sulla rete via cavo Hbo

Guai in vista per "Behind the candelabra", il nuovo film di Steven Soderbergh con Michael Douglas e Matt Damon.

La pellicola, in procinto di sbarcare a Cannes nella sezione in concorso, racconta la vita dell'attore e entertainer Liberace e del suo compagno Scott Thorson ma, come ricostruisce Repubblica, il film è stato rifiutato dalla maggioranza dei produttori e distributori di Hollywood perché "troppo gay" e quindi non uscirà mai al cinema ma passerà direttamente in tv su Hbo, la rete via cavo.

"Nessuno lo ha detto apertamente", spiega Michael Douglas, "ma tutti hanno fatto capire che non vogliono avere niente a che fare con questo progetto. Troppo progressista. Gli studios non sanno ancora affrontare tematiche giudicate da loro ancora troppo trasgressive. E gente come me e Matt deve rivolgersi al mercato degli indipendenti per poter realizzare progetti che affrontano temi scomodi".

Il vero problema è che Hollywood non riesce a superare "l'imbarazzo per il fatto che il protagonista di questo film sia proprio io", conclude Douglas. "Se Soderbergh avesse scritturato un attore meno conosciuto, probabilmente Behind the candelabra avrebbe trovato una distribuzione sul grande schermo. E invece si saranno detti: Michael Douglas gay? No, la sola idea fa venire i brividi. Quindi, è in parte colpa mia se in America andrà in onda in tv. Il mio nome, in questo caso, è stato controproducente". 

Il film si concentra sugli ultimi anni di Liberace, artista americano di origini polacche e italiane, che divenne famoso per il suo stile di vita stravagante. Al termine della loro relazione, il suo compagno lo trascinò in tribunale per avere gli alimenti. Morì nel 1987 di Aids, a 68 anni. "Nessuno voleva farlo", ricorda Steven Soderbergh parlando del film, perché "dicevano che affrontava tematiche troppo gay". 

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