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Sabato, 20 Aprile 2024
Cultura

E' morta Carla Fracci, una vita dedicata alla danza

Un tumore l'aveva colpita da tempo, ma ha voluto vivere questi ultimi mesi nel massimo riserbo. L'esordio alla Scala di Milano, nel '55, per poi calcare i palcoscenici più importanti del mondo. L'Italia intera piange uno dei suoi orgogli

Carla Fracci è morta. L'étoile milanese si è spenta nella sua città, a 84 anni, nel massimo riserbo. Da tempo era malata di tumore ma aveva deciso di vivere gli ultimi mesi in riservatezza, senza farne parola pubblicamente, circondata dall'affetto del marito Beppe Menegatti e del figlio Francesco. 

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Mostro sacro della Scala di Milano, dove ha studiato danza e debuttato nel corpo di ballo nel 1955, al teatro era rimasta (con qualche alto e basso) sempre legata, tanto che il 28 e 29 gennaio scorso aveva tenuto una masterclass con i protagonisti del balletto Giselle andata in streaming sui profili della Scala e disponibile anche su Raiplay. Nella sua lunga e brillante carriera ha calcato i più importanti palcoscenici e danzato con i migliori ballerini di sempre, da Rudolf Nureyev a Vassiliev e ancora Murru, Bortoluzzi, Baryshnikov e Roberto Bolle. E' considerata una delle più grandi ballerine del '900. 

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La carriera

Nata a Milano il 20 agosto 1936 - figlia di un tranviere dell'Atm e di un'operaia -, a soli dieci anni inizia a studiare alla Scuola di danza del Teatro alla Scala, dove ha tra gli insegnanti la grande coreografa russa Vera Volkova e dove si diploma nel 1954, per poi proseguire la sua formazione artistica partecipando a stage avanzati a Londra, Parigi e New York. Dopo appena due anni dal diploma diviene solista e nel 1958 è già étoile della Scala. Fino agli anni '70 danza con alcune compagnie straniere come il London Festival Ballet, il Royal Ballet, lo Stuttgart Ballet e il Royal Swedish Ballet. Dal 1967 è artista ospite dell'American Ballet Theatre. La sua notorietà artistica rimane prevalentemente legata alle interpretazioni dei ruoli romantici come Giulietta, Swanilda, Francesca da Rimini, o Giselle, accanto a partner come Rudolf Nureyev, Vladimir Vasiliev, Henning Kronstam, Mikhail Baryshnikov e soprattutto il danese Erik Bruhn con il quale regala al pubblico un'indimenticabile interpretazione di 'Giselle' da cui nel 1969 viene realizzato un film. La Fracci nel 1964 sposa Beppe Menegatti, regista della maggior parte degli spettacoli da lei interpretati. Dal loro matrimonio nasce il figlio Francesco.

Alla fine degli anni '80 dirige il corpo di ballo del Teatro San Carlo di Napoli insieme a Gheorghe Iancu e nel 1981 interpreta in tv il ruolo di Giuseppina Strepponi, la moglie di Giuseppe Verdi, nello sceneggiato Rai sulla vita del grande compositore di Busseto. Nel 1994 diviene membro dell'Accademia di Belle Arti di Brera. Dal 1996 al 1997, invece, dirige il corpo di ballo dell'Arena di Verona e nel 2003 le viene conferita l'onoreficenza italiana Cavaliere di Gran Croce. Nel 2004 viene nominata Ambasciatrice di buona volontà della Fao.

Dal novembre del 2000 al luglio del 2010 dirige il corpo di ballo del Teatro dell'Opera di Roma, attività alla quale affianca la riproposta di balletti perduti e nuove creazioni sotto la direzione di Beppe Menegatti. Dal giugno 2009 al 2014 è assessore alla Cultura della Provincia di Firenze e nel 2015 Ambasciatrice di Expo Milano. Nel 2018 riceve il Premio nazionale Toson d'oro di Vespasiano Gonzaga e il 19 settembre 2020 quello alla carriera da parte del Senato della Repubblica Italiana.

La malattia

Carla Fracci era malata di tumore da qualche tempo, ma aveva deciso di mantenere il massimo riserbo sulla sua salute. Soltanto questa mattina erano trapelate informazioni in merito alle gravi condizioni in cui ormai versava.

L'Italia intera omaggia Carla Fracci

La notizia della morte di Carla Fracci ha scosso l'Italia intera, che oggi piange uno dei suoi più grandi orgogli, esempio di talento, disciplina e straordinaria umanità. La ballerina assoluta. Parole di cordoglio arrivano non solo dal mondo della danza, ma anche della politica e dello spettacolo, mentre sui social gli scroll sono tutti per lei, l'unica in grado di conquistare in modo così trasversale gli italiani. Commosso il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la ricorda così in una nota ufficiale: "Le straordinarie doti artistiche e umane hanno fatto di lei una delle più grandi ballerine classiche dei nostri tempi a livello internazionale. Carla Fracci ha onorato, con la sua eleganza e il suo impegno artistico, frutto di intenso lavoro, il nostro Paese. Esprimo le più sentite condoglianze ai familiari e al mondo della danza, che perde oggi un prezioso e indimenticabile riferimento". Incredulità al Teatro alla Scala, la sua seconda famiglia. Il direttore del Corpo di Ballo, Manuel Legris esprime "il grande vuoto" che lascia la scomparsa di Carla Fracci, "spirito che resta con noi, riempie le sale ballo, il palcoscenico e i nostri cuori, come la sua energia mai sopita, che ci ha catturato e affascinato quando è tornata a riabbracciare il Teatro e i suoi artisti. La sua storia è la storia del balletto. Siamo rivilegiati per aver condiviso la sua arte che è vita, leggendario modello e fonte di ispirazione di tutte le generazioni di ballerine". "Eternamente principessa" la definisce su Instagram Lorella Cuccarini, che da sempre l'ammira come la più grande maestra. 

La Camera ardente alla Scala di Milano

La camera ardente di Carla Fracci sarà allestita al Teatro alla Scala di Milano, dove si è formata e dove è diventata étoile nel 1958. Il Teatro, d'accordo con la famiglia della Fracci, sta organizzando l'allestimento. Non sono però ancora noti i dettagli, gli orari, né quale sarà lo spazio prescelto, anche se in passato, per i direttori musicali, la camera ardente è sempre stata allestita nell'atrio di platea, ovvero all'ingresso della Scala.

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