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Giovedì, 28 Marzo 2024
Televisione

Addio a Massimo Catalano, il "Re dell'ovvio"

E' il suo collega ed amico Renzo Arbore a voler spendere parole commoventi per ricordarlo: ripercorre i loro primi passi lavorativi, dal jazz a "Quelli della notte"

A 77 anni, ci ha lasciati stanotte Massimo Catalano. Reso famoso dai suoi sketch al programma “Quelli della notte” è scomparso ad Amelia, in Umbria, dopo una estenuante lotta in ospedale.
Nato a Roma nel 1936, è stato un trombettista e intellettuale viveur d'eccellenza.

Ha coniato frasi ormai celebri come: “E' meglio sposare una donna ricca, bella e intelligente che una donna brutta, povera e stupida”, “è meglio essere ricchi e sani che poveri e malati”, o ancora , “è molto meglio essere giovani, belli e in buona salute, piuttosto che essere vecchi, brutti, poveri e malati”. Proprio per queste sue banalità era stato soprannominato il “Re dell'ovvio”.

“Siamo tutti mobilitati, noi appassionati vecchi musicisti del jazz. La perdita di Massimo è importante. Rimarrà nel nostro lessico, resta il re della banalità. Ormai è diventato un must dire “è una catalanata” così Renzo Arbore commenta la morte del suo collega ed amico. Inoltre continua dicendo che “Era malato da tempo. Aveva perso la moglie nell’agosto dello scorso anno. Era rimasto solo”.

Entrambi gli attori erano provenienti da un back-ground di jazz tradizionale ed hanno iniziato a suonare insieme a Roma. Poi un giorno, Massimo, disse a Renzo: “Non vorrei solo suonare la tromba” e così lui gli domandò “sai dire delle banalità?”. Cominciando così a scherzare vennero fuori frasi banali da cui prese spunto per i suoi show.
Per Arbore “la passione, ironia e sorriso sono sempre state le caratteristiche di Massimo, che volutamente si era ritirato. La sua eclissi non era dovuta a un calo di popolarità - conclude - . Preferiva vivere in campagna, con la moglie e gli amici”.

Massimo Catalano

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