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Martedì, 23 Aprile 2024
Musica

Alex Britti: "La musica è la vita che ho scelto, ma da quando c'è mio figlio il treno più bello è quello per casa"

Il nuovo album, il tour, la sua chitarra, una carriera tra blues e pop, la passione per lo sport e l'amore che gli ha cambiato la vita. L'intervista a Today

La videointervista ad Alex Britti

Sono passati ventiquattro anni da 'Solo una volta (o tutta la vita)', singolo che lo portò al successo - per poi arrivare alla consacrazione nel mondo del pop con hit come 'Oggi sono io' e 'La vasca' - ma la carriera di Alex Britti inizia molti anni prima, quando appena diciassettenne si esibisce come chitarrista blues nei locali romani. Il nuovo album, 'Mojo', in uscita il 1 luglio, è interamente strumentale ed è come un ritorno alle origini: "Mi mancava. Nasco come chitarrista che racconta - ci spiega - In questo periodo mi sono sentito in dovere morale di fare un disco così strumentale, per non far cercare gli assoli di chitarra sempre e solo tra una canzone e l'altra, per schierarmi ed essere un po' più diretto". La scrittura però resta un punto di riferimento importante: "A un certo punto sento sempre l'esigenza di tornare a scrivere, a raccontarmi. Se dovessi fare solo dischi strumentali penso che inizierei a scrivere libri".

Lo abbiamo incontrato alla Casa del Jazz, a Roma, dove sabato 25 giugno farà tappa per il suo tour estivo. Di Monteverde (da qualche anno vive a Casal Palocco), su questo palco gioca in casa e alla sua città ha dedicato il titolo di uno dei brani del disco, 'Il treno per Roma': "Per me rappresenta il treno per casa. Quando fai questa vita sempre in giro, ogni giorno prendi un treno per andare al prossimo concerto. E' bello, è la vita che ho scelto, c'è un sacco di entusiasmo e ancora mi emoziono a salire sul palco, però quando prendo il treno per Roma so che torno a casa, da mio figlio. So che passo un paio di giorni in relax, con lui, vado a correre, la notte mentre tutti dormono suono la chitarra. Il treno per Roma è il treno per casa". L'amore per il figlio Edoardo, di 5 anni, gli ha cambiato la vita: "Prima del bambino vivevo in Italia, oggi invece vivo a Roma. Prima se avevo un concerto a Bologna e dopo 3, 4 giorni ne avevo un altro a Firenze, non tornavo a casa. Rimanevo in giro, in qualche albergo a suonare, mi fermavo a mangiare e bere, andavo a trovare amici e poi andavo al prossimo concerto. Oggi no. Oggi finisco di suonare a Bologna e me ne torno a casa, anche se è solo per un giorno, poi riparto". 

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