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Venerdì, 19 Aprile 2024

Claudio Pizzigallo

Giornalista

I 20 anni di Aserejé, la canzone più sottovalutata del Terzo Millennio

In qualunque serata revival, o festa da villaggio vacanze, ci sono canzoni che non possono mai mancare. Come la Macarena, ad esempio. O Come Aserejé, unico grande successo delle Las Ketchup, la band spagnola composta inizialmente dalle sorelle Lola, Pilar e Lucia Muñoz (a cui poi si aggiunse anche la sorella Rocio, ci informa Wikipedia).

Insomma, possiamo fare gli snob o gli schizzinosi quanto vogliamo, ma è impossibile non aver mai sentito (e almeno per un secondo ballato) questo tipico tormentone estivo della musica latina, che proprio oggi compie vent'anni, avendo come data di incisione proprio il 15 maggio 2002. Eppure, è molto probabile che ignoriate il vero significato di Aserejé, e che per questo la consideriate solo una canzonetta senza senso. 

E allora, nel ventesimo anniversario di questa canzone, vogliamo ristabilire un po' di giustizia e "dare ad Aserejé quel che é di Aserejé", ovvero spiegare il vero significato di un testo ingiustamente sottovalutato da tutti, anche da chi vent'anni fa ne intonava perfettamente l'insensato (questo sì) ritornello.

Il significato di Aserejé

Se prendiamo proprio la parola del titolo, Aserejé in effetti non significa niente in spagnolo. Perciò, se vogliamo capire il senso della canzone, dobbiamo partire dall'inizio. 

Il pezzo inizia con questa descrizione: "Mira lo que se avecina a la vuelta de la esquina / Viene Diego rumbeando". In pratica conosciamo Diego, che gira l'angolo e arriva ballando la rumba con "la luna en las pupilas", ovvero con gli occhi da chi si è appena drogato con "restos de contrabando", e un vestito color acqua marina.

La strofa successiva ce lo descrive quindi mentre entra in un locale, una discoteca molto affollata, per ballare, "Y donde más no cabe un alma allí mete a darse caña". Diego si diverte, ma il meglio arriva quando "el dj que lo conoce toca el himno de las 12" (il dj che lo conosce mette la canzone delle 12, di mezzanotte), "para Diego la canción más deseada", la canzone preferita di Diego che infatti "la baila y la goza y la canta", ovvero la balla, se la gode e la canta.

Ed eccoci al ritornello, a quei versi che in spagnolo non significano proprio niente: "aserejé-ja-dejé /De jebe tu de jebere seibiunouva majavi an de bugui an de güididípi". O meglio, non significano niente in nessuna lingua, ma per Diego hanno un significato preciso, perché nella sua mente (stordita dalle sostanze assunte e probabilmente non troppo avvezza all'inglese) sono l'inizio di una canzone vera, esistente. 

Che canzone canta Diego in Aserejé?

Ed eccoci alla svolta inaspettata, quella che quasi nessuno conosce, cioè alla reale canzone intonata (si fa per dire) dal protagonista di Aserejé. Siete pronti? Guardate il video ufficiale della fonte di ispirazione di Diego (dal secondo 33 circa).

Si tratta di Rapper's Delight, brano del 1979 di The Sugarhill Gang. La canzone inizia con queste parole: "I said-a hip, hop, the hippie, the hippie / To the hip hip hop-a you don't stop the rock / It to the bang-bang boogie, say up jump the boogie / To the rhythm of the boogie, the beat". E sono proprio queste parole che Diego storpia in Aserejé, spagnolizzando un testo hip hop in inglese di oltre vent'anni prima.

Insomma, il ritornello di Aserejé non era uno scioglilingua senza senso fatto solo per accompagnare il famoso balletto relativo, bensì la divertente e accurata descrizione di un uomo che, in preda all'alcol e a sostanze stupefacenti, va a ballare in discoteca, dove il dj lo riconosce e per farlo contento mette la sua canzone preferita, una canzone assolutamente degna di rispetto, anche se Diego ne storpia il testo. Non ve lo aspettavate, vero? Bene, vent'anni dopo possiamo tributare questo doveroso omaggio ad Aserejé. 

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