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Martedì, 19 Marzo 2024
il tweet virale

Cesare Cremonini: "I no vax sono forti ansiosi. Vanno aiutati, non isolati"

"L’informazione e una comunicazione aggressiva non giovano" ha scritto il cantautore bolognese in un tweet diventato virale

È diventato virale grazie al dibattito che ne è scaturito il tweet con cui Cesare Cremonini ha espresso la sua opinione riguardo al tema caldo dei vaccini. "Anche io (come tanti) ho amici che non si sono vaccinati. Quando ne parliamo si aggrappano a tutto ma la verità è che alcuni di loro sono dei forti ansiosi, da sempre. Chi ha questa difficoltà va aiutato, non isolato. L’informazione e una comunicazione aggressiva non giovano", ha twittato il cantautore bolognese, invitando al dialogo con quanti non intendono vaccinarsi.

"Non è sempre una guerra fra scemi e intelligenti" ha aggiunto poi in risposta al commento del giornalista Tommaso Labate che s'interrogava su quanto possa durare il dialogo, considerato come la corsa ai vaccini per battere le varianti sia contro il tempo: "Gli scemi li abbiamo compresi. Ma le sfumature contano. Le fragilità sono diffuse e in un paese in cui i disagi psichici sono tabù chi ha le idee chiare ha una responsabilità in più. Aiutiamoci". Nel dialogo con i suoi follower il cantante ha poi aggiunto: "Sono per l'obbligatorietà del vaccino, ma fino ad allora la parola disertori applicata a persone che subiscono una informazione balorda la lascerei nel cassetto. Si può fare di meglio, credo".

Cesare Cremonini: "I vaccini sono uno straordinario strumento della medicina"

A fine luglio Cesare Cremonini si è vaccinato e ha condiviso sui social l’accoglienza del gruppo di infermiere che, nell’hub vaccinale di Bologna, aveva intonato per lui una delle sue canzoni più famose, 'La nuova stella di Broadway'. 

"Quello che ho fatto una settimana fa (senza alcuna conseguenza e sintomo) è stato il mio 25esimo vaccino da quando sono nato. Non sarà l'ultimo" aveva poi raccontato ai follower riflettendo sull'importanza della vaccinazione: "I vaccini sono uno straordinario strumento della medicina. Siamo molto fortunati a poterne usufruire, perché mentre noi stiamo ci giocando il futuro 'per sentito dire', milioni di persone nel mondo non possono ancora vaccinarsi. Questa forse dovrebbe essere la nostra preoccupazione e il tema di una discussione".

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