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Venerdì, 29 Marzo 2024
Musica

Claudio Baglioni e la sua "opera-totale" tra musica, teatro, cinema (e streaming)

Parole, musica, ballo, teatro e cinema: tutto insieme. Claudio Baglioni presenta lo spettacolo tratto dal suo ultimo disco, dal 2 giugno sarà trasmesso dalla piattaforma ITsArt

Un teatro chiuso ma aperto. Dentro 188 tra musicisti, coristi, cantanti, ballerini e performer, che hanno invaso ogni spazio, dal palcoscenico al retropalco, dal golfo mistico al foyer, dai camerini ai corridoi del Teatro dell’Opera di Roma. Al centro di tutto c’è Claudio Baglioni, artefice di quella che ha definito uno "spettacolo eccezionale per tempi eccezionali", tratto dal suo ultimo album di inediti In questa storia che è la mia e che vedrà la luce in streaming il 2 giugno alle 21 sulla piattaforma ITsArt, la "Netflix della Cultura" voluta dal ministro Dario Franceschini. La vocazione di sperimentatore che finora lo ha visto realizzare nel corso degli anni spettacoli live sempre più coinvolgenti e innovativi ha portato stavolta Baglioni a ideare questo atto unico: un insieme di opera-concerto, tra pop e sinfonico, balletto e cinema con parole e musiche di Claudio Baglioni e la direzione artistica di Giuliano Peparini.

Uno spettacolo nato guardando un teatro vuoto e in attesa

Tutto è nato in maniera causale da un incontro con il sovrintendente del Costanzi, Carlo Fuortes, per parlare della serie di concerti che Baglioni avrebbe dovuto tenere a Caracalla e che sono stati rimandati causa pandemia. Da lì l’idea di mettere letteralmente in scena l’ultimo disco, la storia di un amore, tra un “uomo di varietà” e la sua “principessa”, ma anche la storia dell’amore stesso, sentimenti universali che attraversano tutte le stagioni della vita, anche dello stesso Baglioni, in un continuo rimando al tempo che scorre tra orologi e clessidre che passano di mano in mano. Proprio il tempo e l'amore sono i due grandi protagonisti di questo spettacolo, come ha spiegato lo stesso Baglioni presentando il lavoro alla stampa, raccontando la sua voglia di mischiare linguaggi diversi che nasce da lontano (già Questo piccolo grande amore fu presentato alla Rca come una sorta di "film-musicale" e anche E Tu... nasceva con un'idea simile) e che potrebbe portarlo presto, chissà, anche a scrivere direttamente un musical: un'idea che Baglioni ammette di aver già in testa da una cinquantina d'anni (quindi dall'inizio della sua carriera) e che non è mai stata abbandonata, nemmeno adesso, "perché bisogna sempre avere qualcosa cui pensare, qualcosa da fare da grandi". Intanto c'è In questa storia che è la mia e c'è anche la voglia di un possibile ritorno in tv, come Baglioni ha lasciato intendere, addirittura scherzando su una sua possibile candidatura ad organizzare il prossimo Eurovision Song Festival.

"In questa storia che è la mia": l'opera-totale di Baglioni 

Lo spettacolo si apre con un monologo scritto da Claudio Baglioni e interpretato da Pierfrancesco Favino, seguito da un preludio danzato dall’étoile Eleonora Abbagnato. Poi le canzoni si susseguono l’una dietro l’altra, senza stacchi, come se fossero tutte un’unica grande opera, con i contributi solistici, tra gli altri, anche di Danilo Rea e di Giovanni Baglioni, figlio di Claudio e affermato chitarrista.

claudio baglioni in questa storia che è la mia-2

Andando a citare Richard Wagner e Walter Gropius, Baglioni senior ha parlato di questo spettacolo come di una "opera-totale". Ogni canzone è una scena diversa, un’atmosfera differente, in una scenografia minimalista (ad essere scenografica c’è la già grande sala del Costanzi) intorno cui si muove il corpo di ballo in un gioco inestricabile di parole, musica, corografia, luci, raccontando attraverso innumerevoli punti di vista che moltiplicano l’esperienza dello spettatore, assente ma presente al tempo stesso. C’è l’emozione che arriva dalla musica, ovviamente, ma c’è anche un altro tipo di emozione. Guardando la sala, priva delle poltrone della platea, con l’orchestra sul palco e i membri del coro disposti scenograficamente ognuno in un palco, mentre Baglioni canta al centro e intorno a lui si muovono decine di ballerini, è impossibile non pensare che questo spettacolo è stato realizzato quando tutto nel mondo dello spettacolo era ancora fermo. 

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