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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Cranio Randagio, in una registrazione il racconto della notte in cui è morto

Il rapper è stato ucciso nel 2016 da un mix di alcol e droga. Prodotto in aula un audio degli amici riguardo quella serata

A cinque anni dalla morte di Vittorio Andrei, noto come Cranio Randagio - ucciso nel 2016 da un mix di alcol e droga - il processo istruito per far luce su eventuali responsabilità si avvia verso la conclusione. Il rapper venne trovato senza vita il 12 novembre del 2016 in un appartamento di Roma in cui la sera prima era stata organizzata una festa di compleanno per il padrone di casa, Pierfancesco Bonolis. 

E proprio Bonolis, insieme agli amici Jaime Garcia de Vincentiis e Francesco Manente, sono imputati nel processo. I primi due devono rispondere di favoreggiamento, mentre Manente è accusato di detenzione di droga e morte in conseguenza di altro reato perché ritenuto la persona che ha portato alla festa la sostanza stupefacente che di fatto ha ucciso Cranio Randagio. 

In aula la registrazione dell'incontro tra gli amici: "Erano tutti tranquilli"

Mercoledì mattina a piazzale Clodio si è tenuta una nuova udienza incentrata principalmente su un incontro avvenuto la sera stessa della morte di Andrei tra gli amici storici del giovane artista e il gruppo di Bonolis. Lo scrive Andrea Barsanti per Roma Today. Un incontro chiarificatore organizzato a piazza Strozzi, e di cui esiste anche un file audio, perché uno degli amici di Vittorio, deciso a fare chiarezza su cosa fosse accaduto alla festa, accese il registratore dello smartphone registrando tutto.

Il file è stato prodotto in aula dall'avvocato che assiste la famiglia di Andrei, Marco Macchia, e restituisce una conversazione avvenuta in toni estremamente pacati e tranquilli, tra ragazzi probabilmente ancora sotto choc. Qualche elemento utile però è emerso, grazie anche alle testimonianze dei giovani che vi hanno partecipato. L'obiettivo degli amici del rapper era (ed è ancora) accertare infatti se i soccorsi fossero stati in qualche modo rallentati o ritardati, e se Vittorio, con più tempestività, avrebbe potuto salvarsi.

Nella prossima udienza ascoltati gli imputati

Durante la conversazione registrata non sarebbero emersi dettagli che lasciano intendere vi sia stata intenzione di ritardare la chiamata ai soccorsi. I testimoni hanno riferito però di avere avuto conferma, sempre durante quel colloquio, che alla festa erano state portate anche droghe pesanti, e che Bonolis aveva dato l’impressione di sapere dove la droga fosse stata reperita.

Questioni fondamentali, visto che Bonolis è imputato, insieme con de Vincentiis, con l'accusa di favoreggiamento: per la procura davanti agli investigatori entrambi omisero informazioni relative all'identità della persona che portò la droga alla festa, nel tentativo di coprirla. Di questo forse parlerà lo stesso Bonolis a maggio, nel corso della prossima udienza, in cui saranno ascoltati sia lui sia gli altri due imputati. Il processo proseguirà quindi con l’analisi di alcuni filmati relativi alla notte della festa, avviandosi poi verso la conclusione.

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