Fedez assolto al processo: "Ma poi me ne restano mille". E oggi arriva un'altra stangata

Si è concluso ieri, al tribunale di Livorno, il processo per diffamazione nei confronti di Fedez. Assolto "perché il fatto non sussiste". Il rapper era stato querelato nel 2017 dalla giornalista Chiara Giannini per aver postato un video su Instagram in cui l'accusava di aver pubblicato un articolo falso su di lui.

Poco dopo la sentenza, Fedez ha condiviso la notizia con i suoi follower: "Belle notizie. Mi trovo a Livorno dove oggi avevo un processo in cui ero accusato dalla giornalista, nonché biografa di Salvini, edita da Casapound. Processo di diffamazione. Mi hanno assolto, wow". E conclude citando il tormentone estivo che lo vede protagonista insieme a Orietta Berti e Achille Lauro: "Poi me ne restano mille. Torno a casa". Soddisfatti i legali: "E' stata fatta chiarezza in un processo che è durato anche troppo - hanno dichiarato Andrea Pietrolucci e Gabriele Minniti al termine dell'udienza - E' il giusto epilogo di una vicenda giudiziaria che non doveva neanche iniziare".

Un'altra doccia gelata per Fedez: arriva l'ennesima denuncia del Codacons

Neanche il tempo di cantare vittoria, che Fedez si è trovato davanti all'ennesima bega legale. Ovviamente firmata Codacons. L'associazione dei consumatori - che obiettivamente mostra un accanimento spesso insensato nei confronti del rapper - chiede che vengano sequestrati i soldi raccolti con 'Scena Unita': "Ennesima raccomandata del Codacons dove riescono a paragonare la nostra raccolta fondi, dove abbiamo raccolto più di 5 milioni di euro per i lavoratori dello spettacolo, a quella di Malika che si è comprata la Mercedes - tuona Fedez su Instagram - Fate schifo, sono stufo di essere perseguitato da voi. E' incredibile che nessuno faccia niente per controllare voi, che so quello che fate. Sono stufo di essere perseguitato pure quando le persone fanno del bene. Vergognatevi".