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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Rita Dalla Chiesa: "Le parole di Fedez contro i carabinieri fanno male, dovrebbe chiedere scusa"

Questo il commento dopo l'archiviazione da parte della Procura di Milano in merito alla denuncia contro il rapper per la canzone in cui definiva i carabinieri "infami e figli di cane"

"Infami e figli di cane", così Fedez definiva i carabinieri nella canzone 'Tu come li chiami'. Parole che un anno fa gli sono costate una denuncia, presentata dall'associazione 'Pro territorio e cittadini onlus' per vilipendio delle forze armate dello Stato. La Procura di Milano ha chiesto l'archiviazione del procedimento contro il rapper, in quanto il brano "non ha i connotati del vilipendio ma solo quelli, penalmente irrilevanti, della critica aspra, della provocazione e della ricerca spasmodica della notorietà". 

Roberto Colasanti, colonnello in congedo dell'Arma dei carabinieri e firmatario della denuncia in rappresentanza dell'associazione, ha detto di volersi opporre e andare fino in fondo. A schierarsi dalla parte dei carabinieri, in queste ore, Rita Dalla Chiesa (entrata nel vivo della sua campagna elettorale, candidata con Forza Italia): "Per me i carabinieri non possono essere toccati in nessun modo, è qualcosa che mi fa male sentire usare quei termini. Ma è vero che fa parte del linguaggio della musica rap, in tutto il mondo e non solo in Italia". 

La conduttrice tv, figlia del Generale ucciso 40 anni fa dalla mafia, ha commentato così la richiesta di archiviazione: "Si tratta di un linguaggio giovanile che possiamo accettare o meno, io non lo accetto ma io non sono giovane. Insomma non mi scandalizzo più di tanto. A me piacciono le canzoni di Fedez - ha aggiunto -, forse quelle parole fanno parte di un pezzo della sua vita in cui neanche si rendeva conto di quello che stava cantando. I ragazzi nelle canzoni dicono a volte cose terribili. Forse basterebbe che lui chiedesse scusa ai Carabinieri, dicesse che non voleva offenderli".

La richiesta di archiviazione

La Procura di Milano ha chiesto l'archiviazione della denuncia nei confronti di Fedez con queste motivazioni: "Si tratta dunque di valutare se e come l'espressione infami sia una denigrazione (e dunque un vilipendio) o una provocazione aspra, inopportuna, ma scriminata dal diritto dì critica ex art. 51 cp - rileva il procuratore Francesco Cajani - La valutazione del contesto complessivo dell'album, del brano e dell'atteggiamento (ancorché 'costruito ad arte' del personaggio Fedez) fanno propendere per la seconda ipotesi. Invero, è notorio che la musica rap (o anche trap) presenta molte analogie rispetto ai tipici brani trap statunitensi: basti pensare ai numerosi riferimenti alla droga nei primi testi di Sfera Ebbasta e di Achille Lauro". 

"In sostanza - si legge ancora nella richiesta di archiviazione - il personaggio è legato a doppio filo alla sua appartenenza ad una 'figura' che possiamo definire 'maledetta' e da essa e con essa esprime la propria esistenza costruita su eccessi e provocazioni. Non è questo un tentativo di sminuire o vedere in diversa (favorevole) luce l'espressione di Fedez, ma è un’analisi prettamente giuridica e giuridico-sociologica che si fonda su due aspetti: l’appartenenza ad una 'costruzione artefatta' del personaggio, indipendentemente da ciò che egli pensi o faccia nella propria vita privata; la necessità di 'pubblicità' o di 'notorietà' all'interno di una costellazione di migliaia di rapper con l'unico fine di emergere dall'anonimato".

La reazione dell'Arma: "Ci opporremo"

"Per la Procura della repubblica di Milano la canzone di Fedez 'Tu come li chiami', che definisce i carabinieri infami e figli di cani, non integra il reato di vilipendio delle forze armate. Quanto appreso, oltre a rammaricarci profondamente, desta enorme preoccupazione poiché, qualora tale interpretazione venisse avvallata anche dal giudice per le indagini preliminari, significherebbe riconoscere delle aree di impunità che non appaiono tollerabili in uno stato di diritto", commenta all'Adnkronos Roberto Colasanti, colonnello in congedo dell’Arma dei carabinieri e firmatario della denuncia contro il rapper in rappresentanza dell’associazione 'Pro territorio e cittadini onlus'. "Per tale ragione e per rispetto dei carabinieri caduti nell’adempimento del dovere e delle sofferenze che tuttora patiscono gli orfani e i loro familiari - conclude - ci opporremo all’archiviazione".

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