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Giovedì, 25 Aprile 2024
Musica

Marco Armani: "Spero di ottenere bei risultati nonostante i pregiudizi delle radio" | L'INTERVISTA

Un inedito appena uscito e un album in lavorazione, il cantante ritenta la scalata al successo dopo "Ora o mai più"

Non si è mai fermato Marco Armani in questi anni, ma soprattutto ha sempre continuato a credere nella musica. All'apice del successo negli anni '80 e '90, grazie al brano "Tu dimmi un cuore ce l'hai", che nell'86 lo lanciò al Festival di Sanremo, il cantante pugliese è rimasto per un lungo periodo lontano dalla scena musicale.

Quest'anno la grande occasione di tornare alla ribaltà con "Ora o mai più", nel mezzo però tanti impegni e nuove possibilità. Nel 2001 "La notte vola", gara musicale tra i brani più famosi degli anni '80, nel 2004 Music Farm, e ancora le sigle di Techetechetè su Rai 1, ma soprattutto i suoi allievi di canto. L'insegnamento, l'altra sua grande passione, che non vuole mollare anche se per il momento è in secondo piano per riprendere il suo primo mestiere, il cantautore. Di tutto questo - e molto altro - ne abbiamo parlato con lui.

Quando è arrivata la proposta di "Ora o mai più"?
"E' arrivata un mese prima che ci fosse la trasmissione, a maggio. E' stata una proposta che ho subito preso in considerazione perché non era un reality dove si faceva altro rispetto al nostro mestiere. Era una seconda buona opportunità. Io poi sono sempre molto favorevole alle nuove trasmissioni, sono una sfida. Come ho fatto con 'Music Farm' tanti anni fa, la prima edizione, ho accettato di fare la prima edizione di 'Ora o mai più'. Rimettersi in gioco a questa età è coraggioso, ma ho colto al volo questa esperienza".

Più entusiasmo o più paura di un'esperienza del genere dopo anni di assenza?
"Senza dubbio più entusiasmo che paura. E molto entusiasmo. La paura no, non ho mai smesso di fare questo mestiere, con alti e bassi come in tutti i mestieri. Non l'ho colta come l'ultima spiaggia, il titolo del programma in effetti è un po' inquietante. Nella vita finché non suona la campana non è mai finita, non è mai giunta la tua ora. Quando mi renderò conto che la mia voce non emozionerà più come una volta allora mi fermerò, ma ancora ho un timbro piuttosto riconoscibile. Il mio modo di cantare non credo sia proprio il passato remoto, c'è ancora qualcuno che mi apprezza e che crede in me, io per primo. A settembre uscirà il nuovo album, ci saranno duetti importanti con chi ha fatto parte del mio passato artistico: Luca Carboni, Ron, Red Canzian. Molto probabilmente si chiamerà 'Il passato è presente' e conterrà alcune canzoni del passato e alcuni inediti. Erano tanti anni che non facevo un disco nuovo, ho colto al volo questa possibilità".

Che esperienza è stata "Ora o mai più"?
"Una bellissima esperienza, anche se molto fugace. E' durata poco, ma ci siamo trovati in questo vortice di emozioni bellissime. Avere tutti questi fotografi e giornalisti intorno, mi sembrava di essere tornato al Festival di Sanremo. Non vedevo questo clamore da tanto tempo. La Rai ha creduto molto in questo programma e ha avuto ragione. Nonostante fossimo a giugno c'è stato un buonissimo risultato in termini di ascolti: quasi 5 milioni la prima puntata. L'anno prossimo sicuramente faranno 8 puntate e chi parteciperà sarà ancora più fortunato perché avrà più visibilità. So che lo ripeteranno almeno per un altro paio di edizioni".

Se dovessi duettare con qualcuno degli altri concorrenti chi sceglieresti?
"Mi piacerebbe duettare con ognuno di loro, non solo perché ognuno di loro è un amico, ma perché ognuno di loro ha una storia. Ognuno di loro ha un timbro, una riconoscibilità. Sicuramente Lisa mi incuriosisce, trovo che abbia un modo di interpretare tutto suo, ma anche con Massimo (Di Cataldo, ndr), con Canino o Valeria Rossi".

In questi anni non hai mai abbandonato la musica, insegni canto. Da domani? Torni dai tuoi studenti o preferisci il palcoscenico?
"Mi piacerebbe ancora continuare per un po' a fare il cantautore. Non è stata un'esperienza fine a se stessa fare 'Ora o mai più', dire ci sono ancora e poi scomparire nell'ombra. Spero di sfruttare positivamente questo momento. Ho progetti e ambizioni che spero possano andare oltre il classico passaggio televisivo o la radio privata che ti passa il singolo. 'Non ho tempo', l'inedito, mi sta dando già grandi soddisfazioni, il video sta avento un ottimo riscontro e per me è un'esperienza nuova. Il singolo è arrivato in tutte le radio d'Italia e sono curioso di vedere chi si prenderà la responsabilità di passarlo e chi invece ti reputa un artista scaduto come il latte e non ti passerà mai. Io sono fiducioso nelle piccole e medie radio perché sono ancora libere di scegliere, non hanno condizionamenti editoriali come le cinque/sei radio più importanti d'Italia che fanno il buono e il cattivo tempo di ognuno di noi. La canzone va ascoltata anche se sei un artista che non si sente da tanto. Se poi non piace ok, ma deve esserci una motivazione vera, non si deve scegliere in base al nome. Questo è indegno. Non bisogna avere pregiudizi, soprattutto le grandi radio non possono averne. Quelle stesse radio che invece quando facevamo il grande successo, anni fa, ti pregavano per fare un'intervista. Lo trovo molto ingiusto".

Questa con le rafio sarà quindi una nuova sfida?
"Si spera che lavorando seriamente e con più difficoltà rispetto a tanti illustri colleghi, riusciamo ad ottenere discreti risultati. Non ho grandi aspettative, ma credo nel singolo e nel nuovo album a cui sto lavorando. Oggi predomina il rap e la melodia è in secondo piano. Ora funzionano questi rapper che non cantano ma parlano, magari tra qualche anno tornerà la buona melodia italiana che ci invidiano in tutto il mondo. E' quella che non morirà mai. La melodia non sarà mai di moda, perché ci appartiene culturalmente e questo deve essere rispettato". 

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