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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Michele Bravi dopo l’incidente mortale, parla l'avvocato: “Attacchi immotivati, sta male”

Al 'Corriere della Sera' le dichiarazioni del legale del cantante dopo la chiusura delle indagini sul sinistro costato la vita a una donna

Michele Bravi è ancora molto provato per l’incidente stradale avvenuto il 22 novembre scorso, costato la vita a una donna di 58 anni che viaggiava in moto. Da allora il cantante si è chiuso nel totale silenzio, rotto solo lo scorso marzo con il breve messaggio social “Sto cercando di costruire piano piano la realtà. Vi voglio bene”.

Adesso però a parlare è il legale di Bravi, il penalista Manuel Gabrielli, che attraverso le pagine del Corriere della Sera, ha voluto fare chiarezza sulla situazione a pochi giorni dalla notizia della chiusura delle indagini, esigenza dettata “soprattutto da un punto di vista umano” visti "gli attacchi immotivati a lui fatti senza una conoscenza degli atti”.

Michele Bravi rompe il silenzio dopo l'incidente: "Sto provando a costruire la realtà"

Michele Bravi, parla l’avvocato: “Sta molto male”

Al Corriere della Sera l’avvocato di Michele Bravi, Manuel Gabrielli, ha parlato di “rilevanti elementi di innocenza” in grado di dimostrare “l’estraneità” di Michele Bravi “alla determinazione del delitto”. “Per prima cosa bisogna ricordarsi che si sta parlando di una tragedia – ha detto Gabrielli – che ha colpito la vittima e la sua famiglia come Michele. Eppure in questi mesi ho letto attacchi immotivati a lui, fatti senza una conoscenza degli atti […] Michele sta molto male e il suo silenzio è proprio per rispettare le persone coinvolte. Una cosa del genere segna moltissimo”.

Michele Bravi, parla l’avvocato: “Non c’è nessun processo in atto”

L’avvocato ha poi affermato che, al momento non c’è nessun processo in atto: “Semplicemente, ci è stato notificato da parte della Procura il termine delle indagini. Non c’è quindi nessun processo in atto. Noi abbiamo nominato un nostro consulente e posso dire che ci sono rilevanti elementi di innocenza, in grado di dimostrare la sua estraneità alla determinazione del delitto”.

In merito al capo di indagine, omicidio stradale, il legale ha aggiunto che entro il termine previsto depositaranno la memoria difensiva. “I media parlano di presunti patteggiamenti, ma è falso. Anche perché sono convinto degli elementi già raccolti finora”, ha proseguito Gabrielli per poi spiegare la propria versione della dinamica dell’incidente.

“Michele non stava facendo un’inversione a U, né una manovra vietata, ma una svolta a sinistra per entrare in un passo carraio. Un fatto confortato dalla Procura. Secondo: la moto veniva da dietro e ne stiamo analizzando la velocità; Michele nella svolta aveva già impegnato la linea di mezzeria e l’impatto è stato contro lo sportello posteriore dell’auto, lato guidatore. Inoltre, vi era spazio tra l’auto e il margine esterno stradale, in cui la moto avrebbe potuto superare”, le parole del difensore di Michele Bravi in merito agli elementi raccolti che, uniti ai risultati negativi degli esami tossicologici  a cui si è sottoposto Bravi, lo portano a definire il comportamento alla guida del cantante come una “azione di cui aveva piena legittimità”.

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