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Venerdì, 19 Aprile 2024
Musica

Sangiovanni e Giulia Stabile, dopo amici l'amore continua: "Non è facile per noi"

Il cantautore ha parlato della sua relazione con la ballerina, e vincitrice di Amici 20, Giulia Stabile e anche della depressione, dell'odio sui social e dei dissing

Amici lo ha lanciato, ma Sangiovanni con la sua musica è già arrivato a quota 21 dischi di platino ma non si sente neanche lontanamente una pop star. Il cantautore veneto si è raccontato in una lunga intervista al Corriere della Sera in cui ha parlato del successo, del futuro e della sua generazione dinamica e fluida, ma anche con meno rapporti interpersonali.

Della scuola ha un ricordo dolce amaro, gli ha fatto scoprire il suo idolo, Martin Luther King, ma gli ha aperto gli occhi anche su quanto i pregiudizi e i giudizi possono ferire, da lì è nato il suo desiderio di libertà e anche di ribellione. "Sono cresciuto in un contesto in cui c’erano tanti schemi mentali e barriere, a partire dalla scuola. Vengo da Grumolo delle Abbadesse, un paesino di 3.000 persone in Veneto; lì le persone non hanno una mentalità così aperta e io ho sempre combattuto queste chiusure - ha spiegato Sangiovanni - più le vedevo e più non mi piaceva, anche perché le cattiverie le ho subite molte volte e non voglio che per colpa mia le subiscano altre persone".

Amici, la popolarità, l'odio e Giulia

La fama ha due facce, una bella e una brutta: la bella è rappresentata dall'avere dei fan, la brutta dall'odio. E l'odio è difficile da accettare, Sangiovanni ne ha sofferto molto: "Chiunque apre i social e giudica, insulta, offende, senza filtri. C’è davvero poco buonsenso, a molti non importa se tu stai male, a loro importa della loro stupida gloria di aver scritto qualcosa contro qualcuno solo per attirare l’attenzione".

Ma tra gli alti e bassi della popolarità Sangio ha al suo fianco Giulia Stabile, la vincitrice di Amici 20. Si sono conosciuti nella scuola di Maria De Filippi e il loro legame è più forte che mai: "Giulia mi dà tanto, mi fa stare bene, mi vuole molto bene: è bello essere voluti bene ed è bello anche ricambiare il bene quando te ne vogliono così tanto. Per certi versi è difficile vivere una storia normale perché siamo personaggi pubblici, ma cerchiamo di viverci la nostra relazione come se fossimo due ragazzi che non fanno questo mestiere e che vogliono solo volersi bene e aiutarsi reciprocamente".

Sangiovanni non ha mai nascosto di aver affrontato periodi bui, di essere caduto nella depressione e di essersi affidato a specialisti e anche alla musica. "Ho iniziato a fare musica in un momento buio, ho pensato che la musica mi salvasse, e l’ha fatto. Ma poi a un certo punto mi sono sentito come prima - ha spiegato il cantante - in un periodo non dei migliori, e la musica c’era. Significa che ci saranno sempre momenti in cui si cade, e non c’è da vergognarsi. Nei momenti no mi chiedevo: c’è chi non ha la mia fortuna, perché perdo il tempo a stare male?".

"Ora tengo fissa una delle cose che mi ha insegnato il mio terapeuta: ogni sofferenza ha la sua dignità - conclude Sangio -. Cadere non è una cosa da temere, ma da gestire, da vivere, da lì puoi riuscire a volare, anche nuotando dentro alla tristezza e alla depressione".

Proprio di questa ricaduta, successa dopo Amici e il boom di popolarità, Sangiovanni ne aveva parlato in un monologo nel programma Le Iene. Nel suo discorso Sangio ha spiegato che i suoi problemi, legati ad ansie e paranoie, dopo il programma sono tornati e quindi ha avuto bisogno di una mano.

Sangiovanni, il dramma dopo il successo ad Amici: "Ho dovuto chiedere aiuto" | VIDEO

Pregiudizi e giudizi

Il cantante poi ricorda un episodio che lo ha particolarmente toccato: "Una volta a 14 anni corressi l’insegnante di inglese che aveva sbagliato: mi rispose che dovevo finirla, perché nel mondo del lavoro avrei preso solo schiaffi e la mia vita sarebbe andata male". Quel momento lo ha ben impresso nella memoria, come altri, e infatti spiega come "Quei pregiudizi mi hanno fatto talmente male che scrivo anche per questo, noi cantanti abbiamo un potere mediatico da sfruttare in maniera positiva, non per fare hating".

La generazione di Giovanni Damian, questo è il suo nome all'anagrafe, è quella definita "Z" una generazione "della determinazione, dell’accoglienza, della fluidità, siamo ragazzi che vogliono creare nuove cose, che vogliono entrare nel mondo degli adulti e poterci lavorare insieme", è la generazione che vuole sconfiggere i tabù che ci sono sempre stati e "che probabilmente ci saranno ancora perché altrimenti non esisterebbe la trasgressione... Se non ci fossero delle regole nessuno proverebbe a cambiarle". Il loro grande problema è l'apparire, sono una "generazione virtuale, tecnologica: meno rapporti umani, più apparenza".

La musica oggi

Le polemiche, i dissing, non gli appartengono: "Io mi dissocio. Sono fuori da quelle dinamiche, si perde tempo a dissare gli altri. Se ognuno stesse al proprio posto e pensasse solo a fare musica andrebbe meglio". "Ognuno può fare quello che vuole, ma è giusto avere la coscienza di quello che si sta facendo: se lanci messaggi sbagliati le persone li recepiscono. Bisogna stare attenti al proprio potere mediatico e usarlo in maniera positiva". 

Sulle tematiche affrontate dai rapper Sangiovanni però ha un'idea ben precisa: sesso e soldi sono "cose che interessano a tutti l’amore è un istinto naturale, senza fare gli ipocriti i soldi servono e lavoriamo per quello", è quindi normale parlarne. "Sfera Ebbasta è uno dei miei artisti preferiti e non parla solo di sesso e droga. La musica è libertà di espressione, ma oltre che artisti siamo personaggi pubblici, le faide sono inutili".

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