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Giovedì, 18 Aprile 2024

Maurizio Pratelli

Collaboratore

Le 5 migliori uscite musicali delle settimana

Mentre si chiude il primo giro di votazioni alla Targhe Tenco, quello che determinerà le cinquine dei migliori dischi italiani dell'anno, la musica dal vivo ha dato spettacolo con due dei suoi più attesi protagonisti, Francesco De Gregori e Antonello Venditti allo Stadio Olimpico di Roma. Davvero un buon momento per la musica nostrana, che un po' a sorpresa ha visto Alex W debuttare in vetta alla classifica dei dischi più venduti della settimana con il suo Non siamo soli. Tuttavia occorre ancora guardare altrove, e come sempre all'universo anglosassone, soprattutto se si vuole uscire dalla sfera delle canzoni tormentone e allargare l'orizzonte della musica. Ecco quindi 5 dischi internazionali che meritano di essere raccontati. 

1 . Father John Misty
Chloë And The Next 20th Century

L'ex batterista dei Fleet Foxes, con una cospicua esperienza solista precedente (J.Tillman), ha spiccato definitivamente il volo nel 2012 con Fear Fun, fortunato album al quale hanno fatto seguito i due lavori più apprezzati del suo catalogo: I Love You, Honeybear e Pure Comedy. Dischi che hanno dato solidità alle performance live di un artista dotato di grande personalità. Dopo God's Favorite Customer, Father John Misty torna con un nuovo album, Chloë And The Next 20th Century, che trabocca del suo stile e di quello del suo sodale collaboratore Jonathan Wilson. Crooner malinconico dei nostri tempi, il musicista originario di Rockville, Mayland, ammicca intenzionalmente al passato nel solco di quelle che in fondo sono le sue radici e il suo tratto da raffinata commedia romantica. Che avesse classe era noto, che fosse capace di dipingere su tele orchestrali, anche. Eppure qui, pur rimanendo un marpione della scrittura, Father John Misty allarga il respiro musicale senza andare mai in apnea. Canzoni in bianco e nero da ascoltare quando tramonta il sole.

2 . Bartees Strange
Farm to Table

Musicista afro-americano, nato però in Europa, ad Ipswich, Inghilterra, figlio di un militare e di una cantante lirica, si è poi trasferitosi ancora giovanissimo in Oklahoma e in seguito a Washington e Brooklyn. Farm to Table è un disco concentrato proprio sui temi delle radici e della famiglia di Bartees Strange. Uscito allo scoperto con il sorprendente Live Forever, un delizioso debutto con cui l'artista spaziava senza confini nella musica, con questo secondo lavoro ritroviamo un Bartees Strange ancora più autorizzato a sentirsi libero. Hold the Line, scritta dopo la morte di George Floyd, è solo un esempio di come il contorno stilistico sia un limite ignoto. E la bellezza di Farm to Table sta tutta qui, nello sgorgare senza catene delle sue canzoni. Un riuscito patchwork sonoro ben evidenziato fin dalla splendida cover art.. Un album da incorniciare insieme al suo cosmo di note libere. 

3 . Beach Boys
Sounds of Summer  - 60° anniversario

Per iniziare le celebrazioni e fornire la perfetta colonna sonora estiva, ecco una nuova edizione rimasterizzata e ampliata della raccolta dei più grandi successi della carriera dei Beach Boys, Sounds Of Summer: The Very Best Of The Beach Boys. Raccolta pubblicato originariamente nel 2003, era salita al 16° posto della classifica americana dove era rimasta per 104 settimane. Ha venduto quasi quattro milioni e mezzo di copie ed ora è stata aggiornato sia nel numero dei brani che nella qualità dell'audio, aggiungendo 50 canzoni alle 30 tracce originali con il meglio del gruppo. Brian Wilson, autentico genio della musica, basti pensare al suo contirbuto ad un disco epico cone Pet Sounds, Carl Wilson, Dennis Wilson, Mike Love e Al Jardine hanno incarnato lo stile di vita da spiaggia nella Southern California degli anni '60 con le loro magiche armonie vocali. Album dopo album, i Beach Boys hanno affinato le loro capacità di scrittura e produzione, evolvendosi rapidamente dai loro primi esordi nel surf per creare alcune delle musiche più accattivanti e coinvolgenti dal punto di vista sonoro. Un suono ancora fondamentale, non solo in estate.

4 . Nick Cave
Seven Psalms

Dal sole alla tempesta, dalla luce al buio. Dalla vita alla morte. Questo è da sempre l'universo umano e artistico di Nick Cave. Se Ghosteen vi era sembrato un disco ostico ma ancora possibile, Seven Psalms è un "libretto" per soli fedeli praticanti o per soli collezionisti completisti. Non si tratta infatti di un nuovo album di canzoni ma di sette salmi scritti da Nick Cave durante il lockdown e musicati con l'inseprabile Warren Ellis. "Una lunga meditazione su fede, rabbia, amore, dolore, misericordia, sesso e lode, figlia di un tempo incerto". Così ha definito Seven Psalms Nick Cave, che nel frattempo è tornato a curare le sue nuove ferite, la perdita di un secondo figlio, con l'unica medicina che conosce: il palco. Lì dove si rinnova la resurrezione di un uomo a cui nessuno, nemmeno lassù, ha mai concesso sconti. 

5 . Alanis Morrisette
The Storm Before the Calm

Nessuno ha dimenticato Jagged Little Pill e le sue oltre 30 milioni di copie vendute. Un disco così eclatante, sia in termini di vendite sia in termini di potenza musicale, che a metà anni '90 ha segnato Alanis Morrisette per sempre. Difficile per chiunque ripetere quel successo, difficile governarlo senza essere sempre riportata su quell'isola d'oro. L'artista canadese ne è stata quasi sopraffatta e il nuovo millennio non l'ha mai più premiata. Rimasta a galla con lavori onesti ma per lo più trascurati dal pubblico e dalla critica, l'artista canadese torna con un lavoro che non ha certo ambizioni commerciali. Concepito nel 2020, durante la pandemia. quel tempo in cui molti musicista hanno fatto dell'intimità forzata una sorta di diario, The Storm Before the Calm è un viaggio emozionale lontano anni luce dall'urgenza creativa con cui abbiamo conosciuto la musicista canadese. Un lavoro ambient da ascoltare magari durante un massaggio. In una sola parola, tantrico.

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