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Giovedì, 28 Marzo 2024
Musica

Le migliori uscite musicali della settimana

Momento caldissimo (non solo climaticamente) per le discografie di molti artisti. Ecco le uscite di questa settimana

Mentre Harry Styles, di cui vi abbiamo parlato qui, è balzato in testa alla classifica dei dischi più venduti con il suo Harry's House, la notizia della settimana è arrivata dall'annuncio del ritorno in tour di Bruce Springsteen, che ha ufficializzato tre date in Italia: Monza, Ferrara e Roma. Per rivedere il Boss sul palco bisognerà però attendere ancora un anno, maggio 2023. Tuttavia la stagione dei concerti promette sin da subito un'estate caldissima come non accadeva almeno dal 2019: Nick Cave, Green Day, Placebo, Muse, Metallica, National, Cat Power, Vinico Capossela, Brunori Sas, solo per fare qualche nome tra i più attesi a giugno. Ma veniamo intanto alle uscite discografiche più importanti di questi giorni.

1 . Liam Gallagher
C'mon You Know

Che Liam Gallagher fosse un tipo rissoso non è certo una novità, suo fratello Noel ne sa qualcosa. Ma quando l'ex Oasis si fa prendere dal tifo calcistico, la rivalità tra il suo Manchester City e il Liverpool ha rimesso in campo l'antica polemica coi Beatles. E se solo un anno fa Liam aveva manifestato sincero amore per i Fab Four, a proposito del monumentale documentario Get Back aveva infatti detto  "non l'ho ancora visto ma so solo che mi lascerà a bocca aperta e che dovrò concentrarmi", ora, complice appunto la passione per il City, ne ha invece approfittato per infiammare lo stadio denigrando i Beatles. Una polemica perfetta per il lancio di C'mon You Know, il nuovo disco pubblicato da Gallagher insieme al live Down By The River Thames. Naturalmente Liam è sempre Liam e alla fine nelle sue canzoni c'è ancora il suono dei Beatles, quello degli Stones e molti altri riferimenti musicali: da T-Rex e Hendrix a The Polyphonic Spree e Beastie Boys. Strada facendo, le canzoni si fanno poi carico dell'amore di Liam per le dolci armonie e le tenere ballad con Too Good For Giving Up, l'imprevedibile e mini-epopea cinematografica di Moscow Rule e il punk-dub di I'm Free. Alla fine C'mon You Know è pieno di testi che sono più un abbraccio di conforto che un’istigazione al conflitto. È evidente soprattutto nella title track, quando dice Gallagher canta di essere stufo di comportarsi come se fosse un duro. Un disco di pace e amore che sarebbe piaciuto anche a John Lennon. 

2 . Wilco
Cruel Country

"Wilco goes country!". Jeff Tweedy presenta così il nuovo album dei Wilco, un doppio registrato quasi interamente dal vivo nel Loft, lo studio della band a Chicago. "Nel corso degli anni - - ha raccontato Jeff Tweedy - in molti si sono convinti che i Wilco siano una specie di country band. Ci sono tante prove a sostegno di questa tesi, visto che abbiamo inserito elementi di quella musica in tutto quello che abbiamo fatto. Ma a essere sincero non siamo mai stati troppo a nostro agio con quella definizione della nostra musica. Ma adesso perché no, per noi questo disco è country". Il primo singolo, Falling Apart (Right Now), fa ben capire quali solo le atmosfere di Cruel Country, ma come sempre, almeno quando si parla della band nata quasi 30 anni fa dalle ceneri degli Uncle Tupelo, non è possibile chiudere in un solo cassetto la loro musica, nemmeno quando a farlo sono i Wilco stessi. Certamente qui non troviamo i picchi sonori di due capolavori del passato come Yankee Hotel Foxtrot e A Ghost Is Born; più facile riprensare all'antica collaborazione con Billy Bragg per i due capitoli di Mermaid Avenue e soprattutto i lavori solisti più recenti di Jeff Tweedy come Love is the King, dischi che più di altri avevano mostrato una certa voglia di radici tra i solchi musicali dei Wilco. Una band che in concerto è capace di rimodellare ogni onda e travalicare ogni genere come nessun'altra. In questo caso si scrive vero country ma si legge sempre Wilco.  

3 . Bright Eyes
Fevers And Mirrors

L'annuncio delle ristampe di A Collection of Songs Written and Recorded 1995-1997, Letting Off The Happiness (1998) e Fevers and Mirrors del 2000 è stato accompagnato dalle nuove versioni e collaborazioni dei brani Falling Out of Love At This Volume, Contrast And Compare (feat. Waxahatchee) e Haligh, Haligh, A Lie, Haligh (feat. Phoebe Bridgers). Un'operazione spiegata dallo stesso creatore del progetto Bright Eyes, Conor Oberst :“È un modo per riconnettersi al passato senza sembrare nostalgico e autoindulgente. Abbiamo preso queste canzoni e le abbiamo rese nuovamente interessanti per noi. Mi piace essere costretto a fare qualcosa di difficile solo per vedere se ne sono capace”. Ovviamente l'eclettico Oberst non avrebbe potuto pensare di ristampare tutto il suo catalogo discografico senza rivolgere lo sguardo anche al futuro. Ed è qui che entrano in gioco i nove EP complementari che sono stati programmati per ogni ristampa, ciascuno con cinque brani rielaborati da quell’album più una cover che sembrasse suonata all’epoca. Alla fine Fevers And Mirrors resta quel gioiello cantato in punta di voce, un accecante ritratto di bellezza e turbamento. Uno specchio che riflette un malessere ancora vivo e che il tempo ha solo reso meno doloroso. 

4 . Sex Pistols
The Original Recordings

La nuova antologia dei Sex Pistols viene pubblicata contemporaneamente all’uscita in Inghilterra della serie televisiva trasmessa da Disney+, Pistol. The Original Recordings, che raccoglie venti registrazioni della band dal 1976 al 1978, il periodo di maggior fervore del quartetto punk londinese. Diretta da Danny Boyl, è tratta dal libro Lonely Boy: Tales from a Sex Pistol, scritto dal leggendario chitarrista della band Steve Jones. Il cast d’eccezione include Iris Law, Maisie Williams, Louis Partridge, Anson Boon, Sydney Chandler, Toby Wallace ed Emma Appleton. La serie, che arriverà in Italia a settembre, documenta da una nuova prospettiva una delle più affascinanti storie rock’n’roll. Nel disco, doppio vinile, troviamo appunto le tracce che fecero della band di Johhny Rotten e Sid Vicious uno dei fenomeni più esplosivi della seconda metà degli anni '70 con un solo disco: Never Mind the Bollocks, Here's the Sex Pistols. Il loro singolo del 1977, God Save the Queen, ai tempi bandito dalla BBC, ha segnato un'epoca e scolpito per sempre nella roccia una stagione irripetibile. Un lampo che non si è mai spento nel cielo del rock. 

5 . Zen Circus 
Cari fottutissimi amici

Un album interamente composto di featuring, su canzoni inedite realizzate per l’occasione, frutto di molteplici collaborazioni con colleghi stimati e amici di vecchia data come Luca Carboni, Ditonellapiaga, Speranza, Management, Fast Animals and Slow Kids, Emma Nolde e Musica da Cucina, ospiti speciali che affiancano gli Zen Circus in questo lavoro. Il disco è stato anticipato da 118, feat. Claudio Santamaria, Caro fottutissimo amico, feat. Motta, e Ok Boomer, un brano in cui Zen Circus e Brunori Sas si incontrano nella scrittura condivisa lavorando in sinerigia a testo e produzione musicale, proprio nello spirito di massima libertà e collaborazione che ha guidato tutto il nuovo lavoro della band pisana: "L’estate scorsa, mentre ammazzavamo il tempo durante l’ennesimo viaggio in autostrada, Dario (Brunori sas, ndr) ci manda un messaggio vocale. Era la bozza di una canzone per chitarra e voce intitolata ironicamente I Ragazzi di Joggi” (il suo paese natio, arroccato nella Valle dell’Esaro in Calabria). Una volta ascoltata ci siamo detti immediatamente che era quella giusta da lavorare per il nostro album di collaborazioni  diventando di fatto l’unica del lotto non proposta da noi". 

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