rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
L'INTERVISTA

Il ritorno di Mogol & Battisti: i successi in chiave rock

Mogol riparte dal passato: ecco il disco con dodici rivisitazioni in chiave rock dei grandi successi della coppia più amata della canzone italiana

"Cari amici, ho portato a compimento un progetto che mi attraeva molto ma di cui confesso, avevo un certo timore: la realizzazione discografica delle canzoni mie e di Lucio in una nuova versione...”. Con queste parole Mogol ha annunciato nei giorni scorsi l'uscita di Le canzoni di Mogol e Battisti in versione Rock New Era
Nel disco, che contiene 12 rivisitazioni in chiave rock dei grandi successi della coppia più amata della canzone italiana, c'è tutta l'anima del CET, la scuola fondata da Mogol nel 1992. I nomi: Massimo Satta, chitarrista e arrangiatore di tutti i brani, Gioni Barbera, supervisiore artistico e pianista, Stefano Pettirossi co-arrangiatore, pianista e fonico, Kocis (Lorenzo Campani) voce solista ex allievo del CET, futuro docente e interprete di "Notre Dame de Paris" di Cocciante.

E ancora: Roby Pellati storica bacchetta di Ligabue, Max Gabanizza, bassista e collaboratore di Mauro Pagani, Giovanni Marani noto pianista, e le straordinarie voci soliste (e cori) di Deborah Johnson, figlia di Wess e nipote di Orlando Johnson (leader dei The Platters) e Randy Roberts, figlio di Rocky Roberts.

Proprio Randy ci ha regalato una intervista esclusiva per Today.it.

Non è semplice mettere mano al repertorio più conosciuto della musica italiana d'autore. Cosa significa per te oggi far parte di questo progetto e come è iniziata questa avventura?
L'avventura, anzi, in questo caso è meglio ‘un’avventura’, è iniziata quando l'arrangiatore del progetto Massimo Satta ha deciso di portare all'interno del progetto un po' di soul. Così ha pensato di contattare Deborah Johnson e me. Il cd appena uscito è solo il primo step e ha lo scopo di regalare nuova energia a brani che non hanno certo bisogno di presentazioni, aggettivi o commenti.

In realtà si tratta di un progetto molto più ampio…
Sì. Deborah, io e Lorenzo Campani siamo il trio di cantanti dei NEW ERA, gruppo pensato e costruito per rappresentare la musica di Mogol-Battisti al meglio in questa chiave più moderna sia in Italia che all'estero. Il sentiero che dobbiamo battere è lungo ma abbiamo degli obiettivi importanti. Il repertorio è una garanzia vista la qualità infinita dei brani, anche se è chiaro che il confronto con le pietre miliari della musica italiana tende a spaventare. Ma l'entusiasmo cancella qualsiasi tipo di paura. In sala, quando affronti i brani, bisogna avere ben chiaro che lo spirito del brano e delle parole, nonché della costruzione musicale, vanno sempre rispettate. Saremmo stati stupidi a non farlo, visto che attraversano mode e generazioni noncuranti del tempo che passa. Il nostro compito è proprio quello di ravvivarli, per garantirgli altrettanti anni a venire.

"Penso che Lucio avrebbe apprezzato il risultato finale: i musicisti che hanno preso parte alle registrazioni di questo disco hanno tutti la sua stessa passione, la sua stessa curiosità e un'anima rock (proprio come la sua)", ha spiegato Mogol. Qual è stato il tuo ‘rapporto’ con Battisti?
Il mio rapporto con Battisti, per cause di forza maggiore, è cominciato molto tardi nella mia vita, se non altro rispetto a qualsiasi altro italiano vissuto sempre in Italia. Ho il ricordo chiaro nella mia mente di quel giorno che mi capitò di sentire “Con il nastro rosa” per la prima volta alla fine dell'adolescenza. Mi son chiesto come un brano così semplice potesse risultare invece così carico di contenuti. Non sto parlando esclusivamente del testo di Mogol che mi lasciava alquanto incuriosito allora e che, ancora oggi, trovo così tanto attraente, ma anche della composizione. Anch'io penso che Battisti sarebbe stato entusiasta del progetto. Mi ha sempre dato l'idea di una persona con la voglia di scoprire, e musicalmente lo ha anche dimostrato con dei brani senza tempo. Quindi una sfida così, se non altro, gli sarebbe piaciuta!

Cinque mesi al CET immerso nel sodalizio musicale perfetto: Mogol-Battisti. Un ricordo in particolare di questo periodo?
Premettendo che quel posto secondo me è magico, il ricordo o meglio, i ricordi, sono più legati alle persone che, con me, hanno partecipato a questo progetto. Il miglior ricordo me lo lascia  però il maestro Mogol, con il suo entusiasmo sempre straripante, con la sua chiarezza di intenti, con la sua visione sempre presente che lo accompagna in quello che dice e fa.

Parlando di voci che emozionano, Mogol ha detto di te: “… Randy Roberts, col graffio giusto sulle corde vocali per cantare rock". Quanto influirà questa esperienza nella tua carriera musicale?
Non posso che ringraziarlo per le belle parole. Non dimentichiamo che, anche se abbiamo il confronto con gli originali (d'altra parte chi più di me, o anche Deborah, sa come gestire questa situazione) cantiamo brani che veramente vanno solo assaporati in bocca, mentre si dice "tu chiamale se vuoi, Emozioni" piuttosto che, "Che non si muore per amore, è una gran bella verità". Questo è un progetto importante, si cantano brani importanti, si dicono parole e concetti importanti, si collabora con persone importanti, si calcano palchi importanti. Insomma, come fa a non cambiarmi la vita?

E il futuro?
I New Era sono una realtà che deve crescere, abbiamo il compito di dare una nuova lettura a brani che hanno fatto la storia della musica italiana e che continueranno a farlo. La forza di questo progetto la si scopre davvero dal vivo con la forza di grandi performer come i miei due colleghi cantanti ma anche Roby Pellatti alla batteria e Max Gabanizza al basso, lo stesso Massimo Satta alla chitarra, tramite Stefano Pettirossi, grande forza del progetto, alle tastiere insieme a Giovanni Marani. L'energia che abbiamo è la stessa che ci trasmette Mogol. Forse per questo motivo è caduta su di noi la sua scelta. Più il progetto andrà avanti e più, ne siamo certi, sarà forte.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il ritorno di Mogol & Battisti: i successi in chiave rock

Today è in caricamento