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Giovedì, 25 Aprile 2024
La gaffe

Orsini e la gaffe con il traduttore automatico

Il professore ha rivelato - probabilmente senza accorgersene - di fare ampio uso del traduttore automatico per leggere gli articoli scritti in lingua inglese

Alessandro Orsini è inciampato in un'ennesima gaffe. Il professore di sociologia del terrorismo, spesso ospite di diversi programmi televisivi per commentare la guerra russa in Ucraina, ha rivelato - probabilmente senza accorgersene - di fare ampio uso del traduttore automatico per leggere gli articoli scritti in lingua inglese. 

La storia l'ha tirata fuori il giornalista Antonio Talia su Twitter ed è questa. Nella giornata di ieri 18 dicembre, Orsini ha pubblicato un video su YouTube in cui spiega il cosiddetto 'memorandum di Budapest' del 1994 e dove si chiede se la Russia abbia violato o meno gli accordi. Poi, al minuto 1:15 del video, Orsini cita l'articolo di un certo "William J. Ampio", pubblicato dal New York Times. Il professore fa anche lo spelling dell'autore, "A-m-p-i-o". In realtà non esiste alcun William Ampio. Il giornalista in questione fa di cognome "Broad", che in italiano viene tradotto, appunto, come "ampio". 

Probabilmente Orsini ha utilizzato Google Translate, che ha tradotto in italiano anche il nome dell’autore dell'articolo da lui citato. L'ulteriore beffa è proprio verso i suoi ascoltatori, a cui Orsini diceva, citando l'analisi, "Qui continuo a tradurre al volo dall'inglese, scusate per qualche pausa...".

Nella ricostruzione della vicenda su Twitter, Talia retoricamente domanda: "Se Orsini non ha gli strumenti cognitivi per capire l'errore nella traduzione automatica di un articolo, come potrà riuscire a decifrare e poi spiegare il contenuto dell'articolo stesso?". 

Orsini si è poi difeso direttamente pubblicando un video su youtube dove intrattiene con il suo solito panegirico.

Articolo aggiornato il 20 dicembre.

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