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Venerdì, 29 Marzo 2024
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"Out of the furnace": la recensione

Peccati e redenzione nel cuore della profonda provincia americana con Christian Bale e Woody Harrelson, in concorso al Festival di Roma

Braddock, Pennsylvania. 2008. Russell Baze è un uomo mite, gran lavoratore, ha una fidanzata che ama, un padre malato e un fratello più piccolo che fa il soldato e cerca di ritagliarsi un posto nella società. La sua vita scorre tranquilla, nella cittadina dove vive e lavora nella locale acciaieria. Una vita che però al fratello Rod non basta, soprattutto dopo aver provato l’orrore della guerra in Iraq. Un giorno, Russell provoca un incidente e uccide una mamma con il suo bambino. Quando uscirà dal carcere, troverà il padre morto, la fidanzata che ora sta con lo sceriffo, e il fratello invischiato in un giro di incontri clandestini per pagare i suoi debiti con l’allibratore Petty. Da bravo fratello maggiore, Russell cerca di riportare Rod sulla buona strada ma non ci riuscirà. L’unica cosa che può fare, a quel punto, è dare la caccia a chi l’ha ucciso.

La profonda provincia americana, dove gli uomini parlano poco, le donne quasi non si vedono, e la fabbrica con i suoi fumi incombe anche sulla vita della comunità, è il terzo protagonista di “Out of the furnace” di Scott Cooper, che vede protagonista un grande Christian Bale e uno spaventoso (nel vero senso della parola) Woody Harrelson.

Bale è Russel, un uomo tranquillo che dopo aver provocato involontariamente una tragedia immane, vuole soltanto tornare a vivere, seguendo i ritmi lenti ed eterni dei boschi che circondano la cittadina dove vive. Scott Coooper costruisce un film d’altri tempi, con una trama classica che mette a confronto i due fratelli e i loro caratteri troppo distanti, ma dimostra di avere una mano felice del raccontare la provincia americana dopo “Crazy Heart”. Il risultato è intenso film drammatico, una storia sul peso dei peccati che tutti devono scontare (simboleggiata dalla fabbrica, l’enorme fornace che con i suoi fumi avvolge e avvelena l’intero paesaggio) e sul sacrificio dell’innocenza.

Cooper riesce a tenere alto il ritmo di quello che per buona parte è un film d’atmosfera più che di azione, con una tensione continua che esplode nel finale, con la drammatica caccia all’uomo proprio tra le rovine arrugginite e corrotte della vecchia fabbrica.

Discorso a parte meritano le interpretazioni, dal protagonista Christian Bale fino al veterano Sam Shepard nei panni dello zio Red. 

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