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Venerdì, 29 Marzo 2024
Musica

Perché Bob Dylan merita il premio Nobel per la letteratura

Bob Dylan scrive poesia da ascoltare e i suoi testi, già da tempo studiati nelle università e oggetto di studi analitici, non sono più soltanto "canzoni" ma "letteratura". Il menestrello di Duluth ha portato a termine la sua ennesima rivoluzione

Nel 1959 un giovane Robert Zimmerman cercava un nome d'arte perché "nasciamo con i nomi sbagliati, i genitori sbagliati. Sono cose che capitano. Puoi chiamarti come ti pare. Questa è la terra dei liberi". Di lì a poco si presenterà sui palcoscenici della scena folk di Dinkytown con un nome ispirato al poeta gallese Dylan Thomas, le cui liriche costellate di oscure metafore e racchiuse in strutture complesse e variegate, lo avevano influenzato. Era nato Bob Dylan, premio Nobel per la Letteratura 2016 "per aver creato nuove espressioni poetiche nella grande tradizione musicale americana".

“It wasn’t me that knocked him down
My hands never touched him none
I didn’t commit no ugly sin
Anyway, I put money on him to win
It wasn’t me that made him fall
No, you can’t blame me at all” 

(Who Killed Davey Moore?)

Da troppo tempo il suo nome era nella lista dei favoriti, finendo per diventare ormai solo un rumore di fondo insieme agli eterni Philip Roth e Haruki Murakami nel toto-Nobel , al punto che anche quest'anno nessuno davvero credeva che il menestrello di Duluth potesse ricevere l'ambito premio. E invece così è stato. Bob Dylan è il primo cantatuore a vincere il premio Nobel, così come è stato il primo a buttare giù il muro che divideva la canzone dalla letteratura. L'annuncio del Nobel è arrivato nel giorno della morte di Dario Fo. Sono passati quasi vent'anni da quando il "giullare" Fo fu premiato e ancora non si placano le polemiche, nemmeno adesso che è morto. Ora un menestrello viene messo sullo stesso piano di Ernst Hemingway e William Faulkner?

How many roads must a man walk down
Before you call him a man?
How many seas must a white dove sail
Before she sleeps in the sand?
Yes, and how many times must the cannonballs fly
Before they’re forever banned?
The answer, my friend, is blowin’ in the wind
The answer is blowin’ in the wind

(Blowin' in the wind)

"Se guardate indietro, circa 5000 anni fa, trovate Omero e Saffo. Scrivevano testi poetici pensati per essere cantanti e questo è quello che fa Bob Dylan", ha detto Sara Danius, segretaria permanente dell'Accademia di Svezia. "Leggiamo ancora Omero e Saffo e li amiamo. Bob Dylan scrive poesia da ascoltare, ma i suoi lavori possono essere letti anche come poesia". Da decenni testi delle canzoni di Bob Dylan sono state oggetti di studi accademici, al pare di "poeti laureati" che figurano nelle pubblicazioni critiche come nei libri di scuola.

Yes, to dance beneath the diamond sky with one hand waving free,
Silhouetted by the sea, circled by the circus sands,
With all memory and fate driven deep beneath the waves,
Let me forget about today until tomorrow

(Mr. Tambourine Man)

Le sue liriche hanno una dignità tale da poter essere paragonate a poesia, pur se inscindibili dalla musica che li ha accompagna e soprattutto dalla voce arruginita che li declama, e più volte sono state associate a quelle non solo di Dylan Thomas (con il quale condivide il gusto per l'invenzione linguistica e i giochi ritmici), ma anche di Keats e T.S.Eliot.

Come senators, congressmen
Please heed the call
Don’t stand in the doorway
Don’t block up the hall
For he that gets hurt
Will be he who has stalled
There’s a battle outside
And it is ragin’
It’ll soon shake your windows
And rattle your walls
For the times they are a-changin’

(The Times They Are Are A-changin')

"Il Nobel assegnato a Dylan non è solo un premio al più grande scrittore di canzoni di tutti i tempi, ma anche il riconoscimento definitivo del fatto che le canzoni fanno parte a pieno titolo della letteratura di oggi. Possono raccontare, al pari della scrittura, del cinema e del teatro, il mondo e le storie degli uomini", ha detto oggi Francesco De Gregori, il più dylaniano di tutti. Prima del Nobel, c'era stata anche la menzione speciale del Premio Pulitzer nel 2008 per "il profondo impatto sulla musica e la cultura popolare d'America, grazie a composizioni liriche dallo straordinario potere poetico".

“Where preachers preach of evil fates
Teachers teach that knowledge waits
Can lead to hundred-dollar plates
Goodness hides behind its gates
But even the president of the United States
Sometimes must have to stand naked

(It’s Alright, Ma (I’m Only Bleeding)

Il Nobel a Bob Dylan certifica non soltanto il genio di una delle personalità più rappresentative del Novecento, ma segna anche una data storica: la musica popolare, la stessa da cui Dylan è partito e che ha contribuito a innovare e a portare nella modernità, è letteratura, così come il teatro popolare di Dario Fo è letteratura. Ma il premio a Dylan non è un semplice punto di arrivo. "The Times They Are A-changin", i tempi stanno cambiando. Dylan oggi ha rivoluzionato anche il concetto stesso di letteratura, l'arte della parola. 

You used to laugh about
Everybody that was hangin’ out
Now you don’t talk so loud
Now you don’t seem so proud
About having to be scrounging for your next meal

How does it feel
How does it feel
To be without a home
Like a complete unknown
Like a rolling stone?

(Like a rolling stone)

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