I motivi per cui Fabio Fazio non piace (ad un pezzo d’Italia)
Dopo 40 anni il conduttore di "Che tempo che fa" lascerà la Rai per approdare a Discovery. Ma perché a una larga parte del paese Fazio non piace?
Ma che vi ha fatto Fabio Fazio? L’Italia non è un paese che odia e i commenti sui social lo testimoniano. Fabio Fazio ha deciso di lasciare dopo 40 anni la Rai - ma su questo "deciso" ci torneremo. Approderà con la famiglia Warner a Discovery. Dal tasto 3 del telecomando al 9. È finita un’era per la Radio Televisione Italiana. Ma chi è Fazio? Ligure, classe 64. Esordisce a mamma Rai a 18 anni come imitatore pensate. Lo ricorderete: quattro volte alla conduzione di Sanremo, due delle quali come direttore artistico. Il suo talk show "Che tempo che fa" va in onda ininterrottamente dal 2003.
Perché non ci piace? I motivi: I Soldi. Fazio, secondo il Codacons, che reputa un bene il suo addio alla Tv pubblica, è costato 100 milioni di euro negli ultimi 5 anni. 25 milioni l’anno. Soldi che si fa presto a dire: "Li paghiamo noi con il canone". E i ricavi? La difesa di Fazio è sempre stata che di soldi alle casse della Rai ne ha fatti sempre guadagnare, ripagati dalla pubblicità ovviamente. A parlare è la partecipazione televisiva di "Che tempo che fa" al cospetto di altri super programmi del piccolo schermo. Due milioni e mezzo di telespettatori medi, che sfiorano il 12 per cento di share medio.
Vogliamo ancora parlare di soldi? Sì perché nel mirino di chi non lo ama c’è anche "Officina S.R.L.". Che cos’è? Una società di produzione televisiva, di cui Fazio era proprietario al 50 per cento. Tranquilli, tutto lecito. E se ve lo state chiedendo non è l’unico. 1 milione e 700 mila euro l’anno parrebbe essere la cifra che ci aggiudica Bruno Vespa, presentatore e non solo giornalista di "Porta a Porta". Tale somma sarebbe possibile attraverso un’azienda che lo riconduce in qualità di intrattenitore e presentatore appunto, in quanto nella TV di stato il tetto massimo per un salario da giornalista è di 240 mila euro.
La politica: non questa, dei "Belli ciao". Questa lasciamola alle tastiere del leader del Carroccio Matteo Salvini. Parliamo di politica "aziendale" per così dire, che nel caso di un’azienda pubblica può rispecchiare quella dei Palazzi romani. "Non sono un uomo per tutte le stagioni" afferma Fazio, fedele a suo dire dei principi, molto probabilmente di una buona Tv, di qualità. Il divorzio. Ma chi l’ha deciso? Nero su bianco il suo contratto con Discovery. Nella realtà, un matrimonio, di gioie e dolori che dai colori politici non si stacca.
Fazio ci lascia in eredità interviste uniche del panorama mondiale. Barack Obama, Bill Gates, Pelè, Magic Johnson. Immagini esclusive che ci hanno tenuti davanti alla TV, facendoci emozionare e informare. Un’ultima immagine. Fazio accompagna sotto braccio la senatrice Segre, a pochi passi da questo vagone, sotto la stazione centrale di Milano, che l’ha deportata all’età di 13 anni ad Auschwitz. La storia, quella italiana, non la si può dimenticare. Immagini forti, emozionanti, uniche, che almeno una parte di Italia spera di rivedere presto in altre reti. Italiane? No, private.
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