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Sabato, 20 Aprile 2024
Musica

Concerto del Primo Maggio, Pelù vs Renzi: "Boyscout di Gelli"

"Non vogliamo elemosine da 80 euro, vogliamo il lavoro", attacca ancora una volta il cantante dal palco del concerto in piazza San Giovanni a Roma

Musica e polemiche in piazza San Giovanni in Laterano per il tradizionale concerto organizzato dai sindacati confederati nel giorno della Festa del Lavoro.

Di lavoro si è molto parlato, infatti, ma non solo. Molti degli artisti che si sono avvicendati sul palco del Concertone hanno attaccato duramente la politica e hanno ricordato le tante tragedie italiane come le vittime della Thyssen Krupp, i morti sul lavoro, gli operai dell’Ilva, del Sulcis, delle acciaierie di Piombino e Roberto Mancini, il poliziotto che ha indagato per anni tra i veleni della Terra dei Fuochi e che ora è morto di tumore.

Il più ispirato è stato Piero Pelù, che ha attaccato ancora una volta il premier Matteo Renzi: “Non vogliamo elemosine da 80 euro, vogliamo lavoro”. 

Il non eletto, ovvero il boy-scout di Licio Gelli, deve capire che in Italia c’è una grande guerra interna, e si chiama disoccupazione, corruzione, voto di scambio, mafia, camorra, ‘ndrangheta. Il nemico è dentro di noi, forse siamo noi stessi. Gli unici cannoni che ammetto sono quelli che dovrebbe fumarsi Giovanardi”, ha detto dal palco Pelù, che ha attaccato anche Berlusconi: “maledette toghe rosse, ai servizi sociali l’avete mandato: giù le mani da Silvio e giù le mani da Marcellino Dell’Utri... Ti prego Marcellino torna in Italia ti aspettiamo a braccia aperte”. 

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