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Mercoledì, 24 Aprile 2024
il ricordo

Barbara Boncompagni: "Raffaella Carrà era come una mamma. Io andavo da lei, non da mio padre"

La figlia di Gianni Boncompagni è cresciuta con la grande soubrette. Tra loro un legame profondo fatto di amore e fiducia

Aveva 5 anni Barbara Boncompagni quando Raffaella Carrà entrò in punta di piedi a casa sua. La soubrette si fidanzò con Gianni Boncompagni nel '68 e per 11 anni il loro amore è stato un porto sicuro anche per le tre figlie del noto autore televisivo (scomparso nel 2017). 

In un'intervista alla Stampa la Boncompagni ricorda che a Raffaella Carrà, oltre alla carriera, piaceva "stare al mare e giocare, era una grande appassionata di Burraco. Aveva avuto una vita da single ed essere dominata dalle carte la divertiva. E poi adorava viaggiare, le cene con pochi amici e cibo buono. Era appagata e non si è mai lamentata della vita privata, del non avere avuto figli, prima non li aveva cercati, poi non erano venuti. Ne aveva adottati a distanza e voleva un gran bene ai nipoti. Ogni volta che andavo a cena da lei mi chiedeva: 'vieni con i gioielli?', indicando i miei figli". E spiega che tra lei e la compagna del padre c'era "un rapporto parentale. Le nostre chiacchierate erano epiche, mi ha sempre consigliato sia sul lavoro sia sul privato. Era una donna priva di pregiudizi, era una donna libera. Non andava dove non voleva, o bianco o nero. Mai un compromesso, un lusso che si è conquistata a caro prezzo". 

"Mi viene a mancare un amore materno, un pilastro"

Il vuoto è enorme, ma quello che a Barbara mancherà di più saranno le loro chiacchierate: "Io andavo da lei, non da mio padre - spiega - Mi viene a mancare un amore materno, un pilastro di vita. Sento franarmi la terra sotto i piedi. È un cazzottone forte allo stomaco". Della sua malattia "non si sapeva e non si sa nulla. Aveva preso la scelta di non far soffrire, il massimo della riservatezza. E' andata via in punta di piedi come i grandi, come Ennio Morricone. Oltretutto lei detestava le celebrazioni, non era per il passato. Credeva di non smuovere l'aria così facendo, invece il dolore collettivo per questa figura luminosa ha preso il sopravvento pure su di lei".

"Se ne è andata da signora"

Barbara Boncompagni parla anche della Raffaella Carrà più intima e privata: "Dentro casa era un ciclone - ha raccontato al Corriere - Me la ricordo come Mary Poppins". E ancora vecchi ricordi: "Sin da ragazzina mi portava con lei in tournée, potevo vedere il modo in cui si preparava. Era dotata di una grande serietà, ma anche di grande leggerezza, non faceva mai pesare le sue scelte", dice la Boncompagni. E aggiunge che la Carrà era una donna "riservatissima. Era consapevole di essere famosa e non amava andare troppo in giro in luoghi pubblici. Diceva: se vado nei ristoranti, o a certe manifestazioni, le persone mi riconoscono, mi fermano e magari giustamente mi chiedono la foto, l'autografo... Io preferisco stare nell'ombra. Non amava fare la diva. Proveniva da una storia familiare semplice, era dotata di una umiltà impressionante, grande pudore, detestava le celebrazioni". Infine conclude: "Se ne è andata da signora, quale era. In rigoroso silenzio. Non me la posso immaginare vecchia e malata, Raffaella ha lasciato un'immagine di sé assolutamente perfetta. Se potessi ancora dirle qualcosa, le direi: quanto bene ti voglio".

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