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Martedì, 23 Aprile 2024
Il caso

Terrorismo in tv: "Informazione Rai nel caos"

Secondo Michele Anzaldi, deputato Pd e segretario della commissione di Vigilanza Rai, "i telespettatori hanno assistito alle solite duplicazioni spesso causa di disservizi"

ROMA - Negli ultimi giorni i telespettatori che pagano il canone si sono trovati di fronte ad "un atteggiamento ai limiti dello schizofrenico della programmazione Rai". Parole di Michele Anzaldi, deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai. Anzaldi chiede che "il Cda dia indicazioni chiare alle reti e acceleri, finalmente, sulla realizzazione delle newsroom, che avrebbero evitato anche in queste ore le solite duplicazioni spesso causa di disservizi".

Sul "modo" di affrontare in tv i tragici avvenimenti terroristici di questi giorni, il deputato Pd denuncia la "situazione di caos delle dirette e dell'informazione Rai, con cambi di programmazioni che sembrano essere decisi in maniera casuale e senza criteri condivisi"

L'ALLARME BOMBA AD HANNOVER - "Venerdì scorso, per gli attentati di Parigi - spiega Anzaldi - le reti del servizio pubblico hanno dimostrato un'ottima capacità di reazione e anche nei giorni successivi sono stati proposti approfondimenti e aggiornamenti, molto seguiti dal pubblico. Un'ottima prova subito vanificata. Ieri sera, nelle ore dell'allarme di Hannover che ha alimentato una nuova ondata di paura, le reti Rai, uniche a poter contare su sedi di corrispondenza, inviati e service video in Germania, hanno ignorato quanto stava accadendo, procedendo con la programmazione ordinaria e proponendo solo qualche collegamento sepolto nella programmazione prevista di una rete. Nessun aggiornamento in presa diretta sulle reti generaliste".

IL BLITZ A PARIGI - Poi, stamattina, con il blitz a Saint Denis l'atteggiamento della Rai è stato nuovamente diverso. "Tutte le reti hanno iniziato a seguire in contemporanea quanto accadeva a Parigi - aggiunge Anzaldi - proponendo prodotti sostanzialmente uguali. Con il paradosso, peraltro, che ogni rete Rai proponeva immagini con un marchio diverso: Rai1 trasmetteva la tv francese, Rai2 andava in onda con Rainews e il relativo logo, Rai3 proponeva la diretta della all news francese Bfm. Si fatica a comprendere la logica di questo proliferare di marchi. Questo episodio dimostra ancora una volta quanto sia urgente procedere con l'accorpamento dell'informazione nelle newsroom previsto dal Piano News, approvato a febbraio da Vigilanza e Cda ma da quasi dieci mesi rimasto inspiegabilmente nei cassetti di Viale Mazzini. Un modello che con il Giornale Radio ha dimostrato di essere perfettamente funzionante, come accaduto anche oggi: Radio1 ha proposto gli aggiornamenti continui da Parigi, mentre le altre emittenti procedevano con programmazione e informazione ordinaria".
 

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