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Giovedì, 25 Aprile 2024
L'intervista a Today

Il manager di Rubicondi: "La verità sulla morte di Rossano"

Paolo Chiparo, che lo seguiva dagli inizi della sua carriera, fa luce sui punti più oscuri e delicati: dalla malattia agli ultimi giorni di vita. E poi il legame con Ivana Trump, i rapporti incrinati con i genitori, le sue volontà e le difficoltà economiche che non hanno mai messo in discussione la sua voglia di vivere

"E' uno dei miei artisti, credo non toglierò mai il suo nome dal sito. Ancora non ci credo". A pronunciare queste parole dall'altra parte del telefono è Paolo Chiparo, titolare della Stars Management, agenzia che cura la promozione di uno stuolo di personaggi del mondo dello spettacolo. Scorrendo la lista del cast maschile, ecco Rossano Rubicondi in uno dei suoi primi piani più intensi - in questi giorni usato spesso come foto negli articoli sulla sua morte - con quel "sorriso contagioso" che è l'unica cosa a mettere d'accordo tutti, amici, colleghi e conoscenti, che da venerdì scorso commentano la prematura scomparsa. Oltre allo sconcerto e al dolore che una morte così improvvisa, a 49 anni, suscita in chiunque. Sul resto ognuno dice la sua, facendo alzare quel velo di mistero e insinuazione "inopportuno" per il manager di Rubicondi, che ricostruisce con noi l'ultimo anno dell'amatissimo personaggio televisivo, fino ai messaggi che si sono scambiati meno di due settimane fa - quando nessuno dei due avrebbe mai immaginato sarebbero stati gli ultimi -, smentendo alcune voci, confermandone altre. Ma soprattutto assicurando che Rossano voleva vivere e che non è morto da solo. 

La scoperta della malattia: il melanoma e un tumore al fegato

Quando in Italia è arrivata la notizia della morte di Rossano Rubicondi, annunciata lo scorso venerdì sera sui social da Simona Ventura, la prima domanda che ci si poneva era: "Come è successo?". La risposta è arrivata qualche ora dopo dal direttore di Novella 2000 Roberto Alessi, il primo a parlare del melanoma con cui l'attore e modello stava facendo i conti da tempo. Anche Paolo Chiparo, che lo seguiva dall'Isola dei Famosi, sapeva della malattia: "Si stava curando - racconta a Today - Nel 2020, prima del Covid, era andato a Zanzibar. Era socio di un villaggio e ha fatto questo viaggio di lavoro. Doveva starci una settimana, ma è scoppiata la pandemia ed è rimasto bloccato lì per tre mesi. Poi si è spostato a Dubai, Londra, infine è tornato a Miami, a settembre 2020. Dopo qualche giorno andò a New York a trovare Ivana Trump e lì si è accorto di avere questi nei che si erano ingranditi, sulla faccia e in altre parti del corpo. Inizialmente dava la colpa al sole di Zanzibar - spiega - Fece dei controlli e gli riscontrarono un melanoma alla pelle e un tumore al fegato. Era tra la fine di settembre e gli inizi di ottobre 2020". La diagnosi è stata una doccia fredda, ma fino a un certo punto: "La malattia l'affrontava in modo leggero, era il suo modo di fare - rivela il manager - Del melanoma poi ne parlava in maniera quasi superficiale, diceva che avrebbe bruciato il neo in day hospital. Il tumore al fegato lo stava curando. Si è trasferito da Miami a New York perché le cure gliele stava facendo fare Ivana Trump: la chemio ogni 15 giorni e la cura del melanoma. Io ho perso mio padre per un cancro al fegato e sapevo che poteva succedere da un giorno all'altro, ma lui non ha mai nominato la parola 'morte'. Dopo la chemio diceva sempre di stare bene - prosegue - che non gli stavano neanche cadendo i capelli. Stava affrontando tutto con positività, era molto ottimista e non è vero che non si voleva più curare. Così come non è vero che si è lasciato andare. Rossano voleva vivere. L'ultima chemio l'ha fatta il 19 ottobre, il 23 è stato ricoverato, anche quella volta per embolia. L'hanno portato in ospedale con l'autoambulanza e domenica 24 ha firmato perché stava bene ed è stato dimesso". Quella è stata l'ultima volta in cui l'ha sentito, per messaggi vocali. 

La morte improvvisa e i risultati dell'autopsia

Da lì a qualche giorno la tragedia. A scoprire il corpo senza vita di Rossano Rubicondi sono stati alcuni amici di New York, allertati perché da troppe ore non si avevano sue notizie e non rispondeva al telefono, come ci racconta Chiparo: "Lui alle 15.37, se non sbaglio, ora italiana, ha parlato con un nostro amico e gli ha detto 'Vado in doccia'. Da quella doccia non è mai uscito. Dopo il malore è caduto, ha sbattuto la testa, si è trascinato per cercare il telefono in camera, ma non l'ha mai raggiunto. Non lo sentivamo e abbiamo allertato gli amici a New York che sono andati a vedere. Hanno aperto la porta con la polizia e hanno trovato Rossano in un mare di sangue. E' stato sequestrato sia l'appartamento che il cadavere, inizialmente pensavano a un dolo, anche se non c'erano segni di effrazione alla porta". A svelare la causa della morte è stata l'autopsia: "Embolia polmonare - conferma l'agente - Poi la concausa potrebbe essere il tumore, ma non è sicuro. La causa del decesso, attestata dal medico legale, prima e dopo l'autopsia, è embolia polmonare". E qui Chiparo chiarisce un altro punto fondamentale: "I gialli che stanno creando intorno alle cause della morte sono inopportuni. Non ci sono gialli, è tutto molto chiaro. Ho inviato anche i documenti del medico legale, c'è chiarezza totale". E aggiunge: "Ci tengo a precisare che Rossano non è morto in solitudine. Era scapolo: ha avuto tre mogli, non aveva figli, in casa viveva da solo ed è stato colto da malattia. Rossano aveva una vita sociale piena".

Il legame con Ivana Trump e il rapporto burrascoso con la famiglia

Il ritratto di Rossano Rubicondi solo e infelice, lontano dal suo Paese, dunque, è da scarabocchiare. E' vero che aveva problemi di soldi, "negli ultimi due anni non ha lavorato, aveva delle attività legate alla ristorazione e con il Covid sono andate in sofferenza. Aveva grosse difficoltà economiche" fa sapere Chiparo. A New York, però, l'ex naufrago dell'Isola dei Famosi aveva un'importante rete di amicizie, ma soprattutto Ivana Trump, a cui è rimasto sempre profondamente legato nonostante la fine del loro matrimonio, nel 2009, dopo appena un anno. Paolo Chipari, che nella sua scuderia vanta anche la presenza della milionaria americana, lo conferma: "Sono legati da sempre, anche se erano separati. Rossano la chiamava 'la signora' ed era molto rispettoso nei suoi confronti. Facevano colazione insieme, tutte le mattine, da un anno a questa parte. Spesso cenavano anche insieme. Lui la definiva la sua 'family'. Ivana la sento spesso questi giorni - ci racconta ancora al telefono - è stata lei a chiamarmi per dirmi che Rossano era morto. E' devastata, piange. Per lui Ivana era famiglia, anche perché con i suoi genitori non andava d'accordo". E a questo punto si scopre un altro tassello della vita di Rubicondi, quello più intimo: "Da anni era in rotta con la famiglia. Circa 8 anni fa fui complice di far arrivare i genitori in due programmi in cui era ospite, Sabato Italiano e Domenica Live. Rossano si arrabbiò molto con me e mi fece cancellare i numeri del papà e del fratello Riccardo, mi ha vietato di sentirli perché lui non voleva avere nulla a che fare con loro".

Il funerale a New York: "I genitori hanno accettato la proposta di Ivana, loro non potevano permetterselo"

Un'altra grande incognita è sulle volontà di Rossano Rubicondi. Davvero desiderava essere cremato e che il suo funerale si svolgesse negli Stati Uniti e non in Italia? Paolo Chiparo ci svela alcuni importanti retroscena: "Non ha lasciato un testamento scritto. Certamente lui si sentiva più americano che italiano. E poi sì, ha sempre detto di voler essere cremato, ma in tempi non sospetti, prima della malattia. Diceva che le sue ceneri dovevano essere sparse a Palm Beach". E per "accontentarlo" il manager ha dovuto fare una "mediazione" con la famiglia: "I genitori avevano l'autorità legale a disporre la cremazione o qualsiasi altra cosa. Ivana non aveva più nessuna autorità perché erano divorziati. Il papà inizialmente voleva la salma in Italia, Ivana lì in America. Ho dovuto mediare e siamo riusciti ad avere l'ok della famiglia. Il papà ha firmato i documenti per spostare il cadavere dall'obitorio, dove era sotto sequestro, alla casa mortuaria, e autorizzarne la cremazione. Le ceneri saranno divise in tre parti: una parte andrà a Palm Beach, sparsa dove lui desiderava, una parte alla famiglia e una la terrà Ivana Trump". La mamma e il papà di Rossano Rubicondi, che vivono a Pomezia, alle porte di Roma, non parteciperanno venerdì ai funerali del figlio, che saranno celebrati New York: "Sono anziani, poi con il Covid - spiega l'impresario - Credo non abbiano neanche la possibilità economica per affrontare un viaggio del genere, vivono di pensione. Una delle leve che ho utilizzato per assecondare le volontà di Rossano è stata proprio questa - spiega ancora - Ho detto al papà che avrebbe dovuto affrontare da solo le spese per far rientrare la salma in Italia, circa 15 mila dollari, solo il trasporto. Più le spese del funerale. Lui non aveva questi soldi. Ivana invece avrebbe sostenuto tutte le spese, anche quelle della spedizione delle ceneri, se si fossero assecondate queste volontà. Così ha accettato. Ivana lo ha aiutato e ha sostenuto tutte le cure, fino alle spese del funerale".

Un carattere difficile

Tra i tanti racconti di Rossano Rubicondi che si intrecciano da giorni, il suo carattere difficile è una costante. "Non era semplice avere rapporti con lui. Anche io ci avrò litigato tante di quelle volte" ammette Paolo Chiparo, che però aggiunge un dettaglio in più: "Dopo poche ore, un giorno al massimo, facevamo pace. Chiamava, a volte chiedeva scusa, a volte no, ma lo faceva sempre col sorriso. Rossano amava la vita più di ogni altra persona e viveva in maniera semplice il glamour. Un ragazzo trasportato in questo mondo - conclude - Non ci dimentichiamo che la famiglia Trump è una delle famiglie dell'alta società americana, eppure lui è sempre rimasto semplice. Si fa fatica a credere che non c'è più".

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