"Amore, teso, sei femmina. E mettiti la crema idratante protezione 50. Fino a ieri nessuno ne aveva bisogno di questa ca**o di protezione 50". Se questo incipit non ti dice niente probabilmente sei un boomer. O semplicemente non conosci Sara Penolope Robin, l'attrice partenopea che ha letteralmente fatto impazzire i social con il suo ultimo monologo sul trucco. Un monologo (da quasi 5 milioni di views tra Instagram e TikTok) che, in realtà, parla di qualcosa di molto più profondo del make-up. Parte da quello - in modo ironico, colorito e se vogliamo dissacrante - per toccare invece dei temi legati alla donna, all'estetica, ma anche ai social e alle mode. Ce lo siamo fatti raccontare da lei stessa, in questa intervista.
Partiamo dalla “fine”: la ripubblicazione di Alessandro Gassmann. Come hai reagito?
"Sono sicuramente onorata di essere stata riconosciuta da un attore, regista e personaggio con un valore artistico importante e riconosciuto. Mi sono sentita 'vista', perché da quel momento in poi ho ricevuto altri apprezzamenti".
Com'è nata l'idea di quel video?
"Dico la verità. L'idea di quel video è nata perché mi ero appena svegliata e mi andava di fare un video. Ho detto solo quello che penso recitandolo, come faccio sempre. Parlo di queste cose alla mia community in continuazione, soprattutto durante le live".
Qual era il messaggio che volevi trasmettere?
"L'industria del make-up e l'industria del femminile in genere permeano la vita delle donne come fossero abitudini essenziali, spesso senza che ce ne rendiamo conto. Io stessa mi ritrovo a essere informata su tutto ciò che c'è da sapere per una base perfetta, senza che io abbia mai voluto seguire un corso da truccatrice. Siamo bombardate da considerazioni e consigli attraverso i quali ci illudiamo di essere libere ed esercitare un controllo sul nostro corpo; cosa che ancora una volta ci rende schiave di quel patriarcato che tanto critichiamo. La bellezza femminile è animica, ha origine nella psiche, un discorso che potrebbe addirittura farci scoprire il nostro ruolo sul pianeta terra".
Qualcuno ti ha critica perché hai utilizzato troppe parolacce. Come rispondi?
"Le parolacce servivano a rendere il discorso più incisivo. Lo 'shock' che crea il mio personaggio, Saverio (il mio spirito, la mia parte maschile) è proprio questo. Chi mi segue, lo sa: Saverio parla in maniera diretta, senza fronzoli, senza ipocrisie. Tra l'altro io, personalmente, sono proprio stanca del fatto che non si possa più parlare che qualcuno si offende! A me piacciono gli insulti, le parolacce, in certi contesti...ci vuole una forma mentis anche per questo, non le dico mica sempre. Parliamoci chiaro, anche nel video in realtà non ne dico troppe, le dico solo con autorità".
Raccontaci di te: quando nasce la passione per la recitazione?
"Ho iniziato a studiare recitazione nel mio paese di origine, Caivano, nella scuola di teatro 'Dietro Le Quinte' di Crescenzo Autieri. Piccola, ma ottima. Ho potuto studiare iniziando dal metodo Stanislavskij e ho continuato a seguire laboratori in giro per Napoli anche dopo il diploma. Ho avuto diverse crisi mistiche, per cui ho cambiato cinque università. Per un paio d'anni sono stata iscritta anche a teologia. Tra le più importanti: Cinema e Comunicazione a Roma, il periodo più romantico della mia vita. Poi ho iniziato a lavorare come fotografa e videomaker, in realtà il mio sogno era quello di girare un film".
Chi sono i tuoi modelli?
"Sono passata per molti nomi, sarebbero davvero tantissimi, ma sicuramente ho dei punti di riferimento tra santi e rapper. Alterno periodi in cui sono devota a Johnny Cash e altri in cui ascolto ogni giorno Fabri Fibra. Guardo la tv spazzatura per sentirmi una specie di prescelta e il giorno dopo il cinema francese di Godard; il neorealismo ma anche il cyberpunk. Il mondo è pieno di bellezza".
"Pesci piccoli", i The Jackal tra influencer, algoritmi e TikTok
Hai preso parte anche a "Pesci piccoli", la serie dei The Jackal su Prime. Hai ricevuto altre proposte nell'ambito televisivo o del cinema?
"Ho ricevuto altre proposte, si. Ma non posso ancora parlarne, sicuramente lo farò presto. Quello che posso dire, però, è che da oggi è in pre-order il mio libro per Rizzoli, Tarantelle Condominiali, in uscita il 24 Ottobre 2023".
E qual è il mezzo che preferisci?
"Il mezzo è il messaggio. Non intendo affermarmi, intendo essere veicolo di un messaggio, anche se non sarà semplice, in questa apocalisse. Sono un'amante del cinema, ma mi sento molto a casa anche a teatro, anzi direi che il "gioco" del teatro è il mio preferito, come attrice".
Ci anticipi il tema del tuo prossimo video?
"Prossimamente vorrei riprendere i miei personaggi per far conoscere anche meglio il contenuto del mio libro che si spera possa diventare altro, magari una serie o uno spettacolo, chissà... Per quanto riguarda i monologhi in napoletano, invece, vorrei riprendere proprio il tema dell'offesa, del fatto che ci si offende molto facilmente e c'è una censura silente sul nostro linguaggio a opera dei social network e di chi li gestisce".
@sarapeneloperobin Si femmena?
♬ suono originale - Penelope
La trovo davvero efficace.💄 https://t.co/OF2uacQNw8
— Alessandro Gassmann 🌳 (@GassmanGassmann) September 30, 2023