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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Runner morto, Lucarelli: "L'orso era a casa sua, perché ucciderlo?". Il dibattito si infiamma

Sui social si accende la discussione dopo il post della giornalista sulla morte di Andrea Papi

La morte di Andrea Papi, il runner di 26 anni ucciso da un orso nei boschi di Caldes, in Trentino, ha scioccato l'Italia intera. È la prima volta nel nostro Paese che qualcuno muore aggredito da un orso e ieri sera, dopo i risultati dell'autopsia che lo confermano, il presidente della provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha fatto sapere che l'animale verrà individuato e abbattuto

Una decisione che lascia perplessi in molti, soprattutto perché se gli orsi sono tornati a popolare quei boschi è per un progetto voluto proprio dalla provincia di Trento, iniziato nel '96, chiamato Life Ursus, e che adesso rischia di naufragare. A parlarne è anche Selvaggia Lucarelli, che accende un dibattito importante: "Mi dispiace davvero moltissimo per la morte atroce del ragazzo ucciso da un orso mentre correva tra i boschi di Calde - scrive in un post su Instagram - Ovviamente il presidente della provincia Fugatti ha già annunciato che l'orso, una volta identificato con un'analisi genetica, sarà abbattuto e che forse non sarà l'unico. In Trentino ci sono circa 100 orsi ed è stato proprio l'uomo a evitarne l'estinzione con un graduale e monitorato progetto di reinserimento dell'animale nella natura chiamato Life Ursus, finanziato dalla Ue (furono importati 10 orsi dalla Slovenia). Un progetto che ai tempi fu fortemente voluto anche dalla popolazione - ricorda la giornalista - La morte di qualcuno è un evento a cui la politica, quando si parla di animali, può rispondere con un'altra morte. Ed è una morte ingiusta perchè quell'orso era in un bosco, nella natura, nel suo habitat e ha fatto quello che gli animali fanno in natura, purtroppo. Ha ucciso quello che forse gli sembrava un pericolo o un'intrusione. Mi domando che diritto abbiamo noi di uccidere un animale che non si introduce in casa nostra, ma un animale che vive in un bosco nel quale noi ci avventuriamo. Mi chiedo, anche, quanto si sia fatta prevenzione, quanto si preparino locali e turisti a gestire l'eventuale incontro, quanto i percorsi siano decisi per scongiurare il più possibile i pericoli". A questo proposito pubblica tra le storie uno dei cartelli che si trova in Trentino - nei pressi dei boschi - effettivamente poco efficace, quasi rassicurante.

Selvaggia Lucarelli non fa sconti a Fugatti: "Per accontentare la sete di vendetta di chi vuole vedere il povero orso impallinato, a chi gli ha chiesto come pensa di trasferire eventualmente gli orsi da lì, ha risposto: 'Non è affare mio stabilire le modalità di cattura e tantomeno mi occupo del benessere degli animali. Da ora in poi mi occupo solo di quello della popolazione'. Quindi - continua - apprendiamo che il presidente della provincia di Trento Fugatti (leghista, come ti sbagli) non è interessato al benessere degli animali. In effetti il Trentino non vive (anche) di ecoturismo, non è una delle regioni con la più grande varietà di fauna selvatica. Puoi uccidere un orso, caro Fugatti, ma quello faceva ciò che piace ai voi leghisti: stava a casa sua". Infine conclude: "Purtroppo non c'era lo spazio per dire tutto. Aggiungo che se gli orsi cominciano a diventare aggressivi si deve pensare a un contenimento. Ma ucciderli non è l'unica soluzione e ne vanno cercate altre, senza agire sull'onda della demagogia per accontentare il popolo con i forconi".

Il cartellone in Trentino pubblicato da Selvaggia Lucarelli

Il dibattito

Il post di Selvaggia Lucarelli ha scatenato il dibattito social. A pensarla come lei sono in molti, la maggior parte. "Mi dispiace molto per il ragazzo ma sono rischi che si corrono sapendo di correrli. Cosa c'entra l'orso?" scrive una follower, mentre un'altra fa il paragone con il Canada, dove è stata: "Lì, all'ingresso di ogni parco vengono indicate precise istruzioni quali: non avventurarsi soli ma in gruppi di almeno 5 persone e segnalare sempre la propria presenza facendo rumore. Chiunque entri, lo fa a proprio rischio e pericolo. Sono profondamente rattristata e arrabbiata". Sono tanti i messaggi di chi è convinto non sia giusto abbattere l'orso perché quanto accaduto - seppur tragico - fa parte della sua natura nel suo habitat, ma c'è anche chi chiede rispetto per la famiglia del ragazzo ucciso: "Credo che quest post magari può leggerlo la mamma del ragazzo - si legge in un commento - e per rispetto verso di lei e della sua famiglia sarebbe giusto tacere. Non dobbiamo sempre dire la nostra a ogni costo, visto che c'è una mamma che, come credo comprenderai, starà soffrendo davvero tanto". A dire la sua anche il divulgatore Alex Bellini: "Questa storia è triste per tre ragioni. Per la morte del ragazzo, per voler uccidere un orso che ha ucciso e per voler nuovamente rivendicare la proprietà dell'uomo sulla Natura, dalle profondità oceaniche alla punta delle montagne".

Il post di Selvaggia Lucarelli

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