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Giovedì, 25 Aprile 2024
Televisione

Serena Dandini porta il femminicidio a "Le Invasioni Barbariche"

La giornalista presenta "Ferite a morte", il libro che racconta storie vere di donne uccise per mano di chi avrebbe dovuto amarle e lo spettacolo teatrale che ne è seguito

La conduttrice di “The show must go off”, in onda su La7 , si è cimentata in una nuova esperienza al passo con il clima politico attuale. Così, Serena Dandini, ospite di Daria Bignardi alle “Invasioni Barbariche”, apre la decima puntata presentando il suo libro: “Ferite a morte”.

Il tema verte sul femminicidio a livello macro, ma anche andando nello specifico del nostro Paese. A dare adito alla causa, anche la comica Geppi Cucciari che presta la sua voce leggendo un estratto del libro davanti alle telecamere.

L'autrice spiega così il suo progetto: “Ferite a morte nasce dal desiderio di raccontare le vittime di femminicidio. Ho letto decine di storie vere e ho immaginato un paradiso popolato da queste donne e dalla loro energia vitale. Sono mogli, sorelle, figlie, fidanzate, che non sono state ai patti, che sono uscite dal solco delle regole assegnate dalla società, e che hanno pagato con la vita questa disubbidienza. Così mi sono chiesta: e se le vittime potessero parlare?. Volevo che fossero libere, almeno da morte, di raccontare la loro versione. Voglio dare voce a chi da viva è stata poco ascoltata, con la speranza di infondere coraggio a chi può ancora fare in tempo a salvarsi. Ma non mi sono fermata al racconto ed ho provato anche a ricostruire le radici di questa violenza. Come illustrano le schede del libro, i dati sono inequivocabili: l’Italia è presente e in buona posizione nella triste classifica dei femminicidi con una paurosa cadenza matematica, il massacro conta una vittima ogni due, tre giorni. Finché anche in Italia il tema non sarà al primo posto della famosa agenda di qualsiasi nuovo governo, le donne non si fermeranno e si faranno sentire con ogni mezzo. Mi auguro che “Ferite a morte” diventi uno di questi”.

Serena Dandini, per questo suo nuovo capolavoro, ha attinto a dati reali come la cronaca ed indagini giornalistiche. La scrittrice, con la collaborazione di Maura Misiti, ricercatrice del CNR, ha scritto una breve storia per ciascuna di loro, pensandola anche in chiave teatrale per sensibilizzare, attraverso il linguaggio della drammaturgia, le istituzioni italiane e l’opinione pubblica.

La scena teatrale è sobria. Un grande schermo rimanda filmati evocativi. Un dj in scena propone la musica che serve per voltare pagina tra un racconto e l’altro. Sul palco, ad interpretare le vittime, le più importanti attrici italiane e donne della società civile che si alternano a dare voce a queste storie, in uno spettacolo teatrale drammatico, ma giocato, a contrasto, su un linguaggio leggero e coi toni ironici e grotteschi propri della scrittura della presentatrice.

Daria congeda la Dandini e ricorda: “Leggete Ferite a morte anche se fa male, anche se non siete interessati al tema perché è una di quelle opere che rimangono”.

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