1899, la spiegazione del finale (scioccante) del nuovo thriller psicologico di Netflix
Il commento al finale della nuova serie dei creatori di Dark che ha lasciato tutti senza parole
Il finale di 1899, la nuova serie Netflix dei creatori di Dark ha lasciato tutti senza parole. Un finale scioccante e inaspettato che ha saputo rendere questa serie un grande capolavoro e un meraviglioso atto creativo. Se siete stati anche voi incredibilmente affascinati da questa serie e volete approfondire, o semplicemente, capirci qualcosa in più sul suo incredibile finale, ecco la sua spiegazione.
La recensione di 1899
(Spoiler Alert!)
Come finisce 1899
L'ultimo episodio di 1899 apre gli occhi sulla realtà, non solo ai personaggi della trama di questa pazzesca serie tv di Netflix ma anche ai suoi spettatori. Tutte le otto puntate in cui siamo stati trasportati all'interno di un piroscafo nel alla fine del XIX secolo insieme a un gruppo di migranti verso gli Stati Uniti non è altro che un'illusione ottica, una simulazione mentale, un programma messo a punto dalla stessa protagonista della serie, Maura, che altro non è che il Creatore stesso del cosiddetto progetto Prometeo. La donna, infatti, grazie al fatto che il marito è riuscito a modificare il codice del programma di simulazione e a farla "svegliare", è tornata alla realtà per scoprire che lei, così come tutti i suoi compagni di viaggio altro non sono che nel 2099 all'interno di una navicella mentre fluttuano nello spazio collegati a dei cavi cercando di sopravvivere, molto probabilmente alla fine del mondo, grazie al cosiddetto "progetto di sopravvivenza Prometeo". Una scoperta scioccante per la donna, così come per noi spettatori che lascia davvero senza parole e rende questa serie ancora più complessa, affascinante e filosofica di quanto non potesse già sembrare. Inoltre, in questo ultimo episodio, scopriamo che il bambino di Maura e suo marito, Elliot, è stato indotto dalla stessa madre a dimenticare della sua morte e trascinato in un mondo immaginario dove nè lui nè la madre dovevano più affrontare questo dolore. Il padre di Maura, inoltre, che fin dall'inizio sembrava il grande cattivo, diventerà la chiave per arrivare alla verità dei fatti e aprirà gli occhi a tutti su quanto, dietro questa macchina psicologica manipolativa, ci siano la stessa Maura Franklin e suo fratello.
Nell'ultima scena, infatti, vediamo il computer della navicella spaziale accendersi e lanciare un messaggio alla donna da parte di suo fratello che la saluta e le dà il benvenuto nella realtà. Dopotutto, quello che aveva vissuto finora era solo un sogno. A questo punto, vedendo che ognuno dei personaggi della serie è nella navicella possiamo dedurre che queste persone, non a caso provenienti da diverse parti del mondo, non siano altro che gli unici sopravvissuti alla scomparsa della Terra e la navicella, così, altro non è che una sorta di Arca di Noè che li contiene, per preservare, in qualche modo, la specie e mentre si cercano altri posti in cui poter avviare una nuova umanità, questi sopravvissuti, vivono vite simulate nella loro mente.