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Giovedì, 28 Marzo 2024

Claudio Pizzigallo

Giornalista

Perché non se ne può più di film e serie tv sui supereroi

Nella categoria Wikipedia "Film Western" sono registrati, almeno nella versione italiana, circa duemila titoli. Prodotti, girati e distribuiti nel corso di decenni, dagli albori del cinema fino ai giorni nostri. 

Stando invece alla pagina in inglese dell'enciclopedia online, solo nel 21esimo secolo sono stati realizzati circa 200 film, a cui vanno aggiunte quasi 300 serie tv (di tutti i tempi), per il genere "supereroi". 

Anche senza avere numeri ufficiali né il super potere della matematica, è facile notare quanto il genere supereroico sforni ogni anno, anzi ogni mese per non dire ogni settimana, nuovi titoli da vedere al cinema o in televisione (tra canali tv e piattaforme streaming). 

Come se non bastasse questa mole infinita di maschere, mantelli, raggi laser e muscoli d'acciaio su qualunque schermo, il nostro collega Lorenzo Federici ha proposto, qui su Today, una nuova serie tv dedicata a The Batman (sottolineiamo "nuova" perché non ne mancano di certo, basti pensare al mitico telefilm anni '70 con Adam Smith e i "punch" "kapow" "sbam" fumettosi a sottolineare le mazzate date da Batman e Robin ai cattivi). 

A questo punto, non possiamo più tacere, e non possiamo fare altro che opporci alla proposta di Lorenzo, che pure ha l'inestimabile merito di spiegare a chi scrive questo articolo il significato e il senso delle storie dedicate ai supereroi, in particolare dell'universo Marvel e di quello DC. 

Ci opponiamo perché, sinceramente e con tutto il rispetto, non se ne può più di questi film e di queste serie. Basta, per favore, smettetela almeno per un attimo. E sappiamo che come Federici la pensano in tanti, in tantissimi: se, come noi, avete con i vostri amici una chat Whatsapp in cui parlate dei film da vedere al cinema, è probabile che anche lì i supereroi siano una presenza tanto fissa quanto esaltante per molti. 

Proprio per questo motivo, anzi, vogliamo farci carico di un'istanza che sappiamo avere molti sostenitori sparsi nel mondo, quelli che nelle sopra citate chat hanno imparato a tacere per non seminare zizzania, in attesa che una volta si organizzi una serata per guardare un film senza personaggi dei fumetti con poteri particolari. 

Ci siamo, facciamoci sentire e diciamolo con orgoglio: siamo stufi di questa alluvione di titoli supereroistici! Uno ogni tanto va bene, ma non è possibile continuare ad assistere (letteralmente) a questo spettacolo. 

Anche perché, siamo onesti, ormai gli stessi produttori sembrano non sapere più che cosa inventarsi. Dopo aver prodotto ritorni, vendette, eredi e versioni alternative di qualunque eroe, siamo arrivati alla fase che potremmo definire "stallo alla Monkey Island". 

Forse qualcuno ricorderà quel gioco per pc che andava di moda una ventina d'anni fa, in cui bisognava esplorare dei territori e raccogliere oggetti e indizi per risolvere il mistero. A un certo punto ci si ritrovava a un punto morto, con una porta che non si apriva o un interlocutore che non ci lasciava proseguire nell'avventura, e per disperazione provavamo qualunque cosa, tipo cercare di aprire la porta con un clavicembalo o a cercare di corrompere un personaggio con dei dobloni. "Non funzionerà mai, non serve a nulla" ci spiegava la voce narrante, per dirci di provare altre strade. 

Ecco, in questa fase gli universi dei supereroi stanno cercando disperatamente nuove strade, nuove combinazioni tra personaggi che si uniscono o si scontrano, muoiono ma poi ricompaiono, in un eterno ritorno che manco Nietzsche (che dice boh, cit.). 

Non solo. Ormai, per capire un film o una serie, non basta guardarli con attenzione. No, bisogna arrivare preparati, aver visto tutti i film e tutte le serie precedenti per cogliere rimandi, anticipazioni, incroci, battute, sentimenti... Quindi o si investono mesi e mesi (dalla mattina alla sera, eh, non nei ritagli di tempo) a recuperare tutti i titoli precedenti, o non si può neanche godere a pieno di questi show. 

Noi, da qualche tempo, ci siamo ripromessi di non guardare più questi titoli da universi di supereroi, nella speranza che sempre più persone facciano altrettanto e che così questa moda ossessiva possa finalmente passare. Ma nutriamo scarse speranze. 

Ad ogni modo, ci sembrava doveroso intervenire nel dibattito generato dall'editoriale di Lorenzo Federici per dire che no, noi non vogliamo una nuova serie di The Batman, preferiamo storie nuove e originali, anche a "costo" di doverci affezionare tremendamente a personaggi che non rivedremo ancora e ancora e ancora per molti anni su qualunque schermo. Scusaci, Lorenzo...

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