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Giovedì, 25 Aprile 2024

La recensione

Marianna Ciarlante

Giornalista

Ficarra e Picone conquistano Netflix con un'ironia gentile e intelligente

Il duo di comici siciliani Ficarra e Picone si è lanciato nel mondo delle serie tv, per la prima volta, lo scorso anno dopo una lunga carriera di comicità dispiegata tra teatro, televisione e cinema. Nel 2022, infatti, è arrivata Netflix a rivoluzionare l'approccio di questi due comici che nascono, artisticamente, nel 1993 e che oggi, a trent'anni di distanza, sono ancora riconoscibili e apprezzatissimi dal pubblico. Con Incastrati, la serie Netflix scritta e interpretata da Salvo Ficarra e Valentino Picone, i due artisti si sono confermati grandi professionisti di comicità, genere di racconto che sono stati in grado di adattare ai tempi, alle abitudini e alle mode contemporanee senza mai snaturarsi o piegarsi alle necessità mediatiche della società di oggi. E forse, il segreto del successo di questa serie, sta proprio in questo. Oggi, Incastrati è tornata su Netflix con la sua seconda stagione, un ultimo capitolo conclusivo di una storia che spazia tra rapine, romanticismo, equivoci, amicizia e moltissime riflessioni sul mondo contemporaneo e sulle contraddizioni dolci e amare della Sicilia, una terra che convive con una storia, un paesaggio e tradizioni incredibili intaccate, però, da realtà corrotte difficili da estirpare. La seconda stagione di Incastrati, che riprende la storia di Salvo e Valentino da dove era stata lasciata alla fine della prima stagione per arricchirla di nuove avventure, non brilla come il capitolo precedente a causa di una trama che scorre un po' più lentamente e con meno colpi di scena e novità ma, a reggere l'intera narrazione e renderla meritevole di essere vista, c'è l'ironia gentile e intelligente di Ficarra e Picone che fanno un grandissimo lavoro nel raccontare una Sicilia e un'Italia che si tiene su un labile equilibrio tra un forte senso di giustizia e la consapevolezza di stare in mezzo alla corruzione più totale.

La recensione della prima stagione di Incastrati

Il gioco di intrecci di Incastrati 2 è un po' più complicato da seguire a causa di risvolti di trama non proprio originalissimi e l'inserimento di nuovi  personaggi, non sempre necessari e con cui si ha poco tempo per familiarizzare ma ciò che coinvolge e conquista di questa serie Netflix, è la capacità dei suoi creatori di riuscire a nascondere spunti riflessivi di grande profondità dietro scene di una semplicità ma efficacia unica che fanno ridere all'istante ma lasciano, nel tempo, il gusto dell'amaro in bocca.

In Incastrati 2 si parla di mafia, del rapporto morboso delle mamme con i propri figli, si parla di ossessione per le serie tv, dei problemi della sanità, della corruzione delle forze dell'ordine, si parla d'amore ma anche di tradimento e si parla di giornalismo, un giornalismo che fatica a non venire abbattuto nella sua integrità dall'avvento della notizia falsa ma avvincente. 

La seconda stagione di Incastrati non è bellissima ma nella sua genuinità colpisce e, alla fine, quando il caso viene risolto e la giustizia, festeggia, emozionata, la propria vittoria sulla mafia, vedere gli occhi commossi di polizia e cittadini è emozionante, così come lo è guardare negli occhi due uomini che hanno scelto di vivere per far ridere le persone e che realizzano, dopo trent'anni di carriera, che, sotto sotto, a rendere un po' più leggera e piacevole la vita degli altri, ci sono riusciti. 

La riflessione sul giornalismo di Incastrati 2 dovrebbe farci fare un esame di coscienza

Voto: 7

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