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Venerdì, 29 Marzo 2024
Serie Netflix

La Casa di Carta 5: cosa funziona (e cosa invece non va) nell'ultima stagione della serie

Abbiamo visto in anteprima i primi due episodi della quinta stagione, in arrivo il tre settembre

Quattro anni per scrivere la parola fine ad un fenomeno televisivo di proporzioni globali. La Casa di Carta chiude i battenti con la quinta e ultima stagione, suddivisa in due parti da Netflix. La prima, con le prime 5 puntate, uscirà il 3 settembre, mentre la seconda, con gli ultimissimi episodi, il 3 dicembre. Le avventure del Professore, di Tokyo, Denver, Lisbona, Rio, Berlino, Helsinki & Co. giungono così al termine, con i primi due episodi che riprendono le fila del discorso a oltre un anno da "Il piano Parigi", episodio conclusivo della quarta stagione.

Dove eravamo rimasti?

La banda è trincerata nella Banca di Spagna da oltre cento ore. Lisbona ha raggiunto i suoi compagni, mentre il covo del Professore è stato scoperto dall'ispettrice Alicia Sierra, espulsa dalla polizia e assetata di vendetta. Un colpo di scena di non poco conto, perché il Professore parrebbe non avere un piano di fuga. Non era mai successo. Asserragliati all'interno della Banca, i rapinatori devono affrontare il lutto di Nairobi e l'avanzare di un nemico inedito. L'esercito. La fine del più grande colpo della storia si avvicina e quella che era iniziata come una rapina diventerà una guerra...

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Cosa aspettarsi

Creatore di una serie che probabilmente mai avrebbe pensato potesse diventare tanto popolare, Álex Pina ha ripreso i fili dell'illusione che dal 2017 tiene incollati alla tv milioni di appassionati. Perché in La casa de Papel nulla, o quasi, è come sembra. Persa da tempo per strada l'iniziale meraviglia dell'effetto novità, Pina procede per eccessi e ripetizioni, con questa seconda rapina impossibile durata addirittura 3 stagioni (e mezza). Tante, troppe.

Lo stile ormai riconoscibile de La Casa di Carta torna furente sin dai primi due episodi di questa quinta stagione, con l'azione puntualmente suddivisa in più archi narrativi. L'interno della Banca, dove il caos regna sovrano dopo il ritorno di Lisbona; la tenda del colonnello, sempre più sull'orlo di una crisi di nervi; il bunker del professore scoperto dall'ispettrice Sierra, incinta ma non per questo disposta a tirarsi indietro per riabilitare il proprio nome.

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Cosa funziona e cosa non funziona

Sul piatto della bilancia spunta poi un nuovo villain, un macchiettistico super soldato senza scrupoli pronto a compiere una strage, pur di porre fine a questa folle rapina in diretta nazionale, mentre il passato dei protagonisti torna a regalarci verità fino ad oggi taciute. Ritroviamo così Berlino, al fianco di un volto solo apparentemente gratuito che potrebbe tramutarsi in chiave di volta per la soluzione finale, e scopriamo il vero amore di Tokyo, mai dimenticato, interpretato da quel Miguel Ángel Silvestre che Pina ha già incrociato in Sky Rojo. Nel mezzo l'infinita partita a scacchi del Professore, Houdini dei delinquenti qui dipinti come veri, se non unici, combattenti della libertà.

Messi tutti alle strette e apparentemente senza via d'uscita, i principali protagonisti de La Casa di Carta riescono sempre a districarsi, compiendo l'impossibile dopo aver sfiorato la fine, affidandosi al senso di unità, di famiglia, che da anni li vede pronti a morire per portare a termine quell'impresa che si fa causa nazionalpopolare, per non dire populista, con il cattivo apparato statale da saccheggiare e il povero popolo ribelle da celebrare.

Impresa sempre più complessa e articolata, con inganni continui e piani sempre più ad ampio raggio spazio-temporale. Arrivato ad un passo dai saluti finali Pina non si pone più limiti di alcun tipo, pigiando senza pudore alcuno sull'acceleratore dell'eccesso, con una 2a puntata tutta smitragliate e bombe, chiamate ad alimentare l'action, ad allungare ulteriormente il brodo e a mettere in pausa qualsivoglia livello di credibilità. Il rischio 'noia' non esiste, grazie al solito montaggio serrato che non concede momenti di pausa, ma quel puzzle apparentemente perfetto della prima stagione ha ormai preso il largo, abbandonandosi a una spettacolarità che il più delle volte non fa certamente rima con il concetto di "verosimiglianza".

Due episodi a tutta birra, quelli che introducono la stagione 5 de La Casa di Carta, in vista di un gran finale che andrà a chiudere un cerchio rimasto operativo almeno un anno di troppo. Ma se il pubblico continuava ad avere fame e a volerne ancora, la Casa delle brioche di Alex Pina non poteva far altro che concedersi l'ultima sfornata.

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