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Giovedì, 28 Marzo 2024

Claudio Pizzigallo

Giornalista

Lost in Space, neanche il finale rianima una serie costantemente "così così"

Il 1° dicembre su Netflix è uscita la terza e ultima stagione di Lost in Space, la serie tv remake dell'omonimo celebre telefilm americano degli anni '60, che nel 1998 ha ispirato anche un film con Matt LeBlanc (Joey di Friends), ma a sua volta anch'esso ispirato al romanzo scritto a inizio '800 da Johann David Wyss, Il Robinson svizzero (tra le varie trasposizioni anche un cartone animato chiamato La famiglia Robinson), che ovviamente rimandava al Robinson Crusoe scritto nel '700 da Daniel Defoe.

Se non vi siete persi nella cronologia di cui sopra, allora sapete che tutti i titoli citati raccontano le storie di qualcuno che ha fatto un naufragio. E a parte il capostipite Crusoe, in tutti gli altri casi a ritrovarsi sperduta è una famiglia Robinson. E ovviamente, tutte le versioni che si chiamano Lost in space, completa la serie di Netflix, parlano di un naufragio familiare nello spazio.

Prima di iniziare la recensione, ci sentiamo in dovere di un'ultima precisazione: la sitcom anni '80-'90 I Robinson (The Cosby Show) non c'entra niente con tutto ciò, perché nella versione originale la famiglia si chiamava Huxtable, un cognome considerato troppo ostico per il pubblico italiano dell'epoca e quindi trasformato in Robinson. 

Cosa succedeva in Lost in Space 2 in breve

Rapidissimo riassunto della stagione precedente: la famiglia Robinson, Don Smith e Robot avevano raggiunto la Resolute dal pianeta gassoso su cui erano naufragati mesi prima, ma nel frattempo la grande astronave intergalattica era stata semi smantellata perché priva dell'energia per viaggiare, con i coloni su un pianeta vicino che erano anche alle prese con pericolosi parassiti di metalli.

John e Maureen avevano alla fine sventato il folle piano di Hastings che voleva usare Robot come schiavo al posto di Spaventapasseri per pilotare la nave, ma gli altri alieni robot, guidati da SAR (second alien robot) erano arrivati ancora una volta per riprendersi il proprio motore e uccidere tutti gli umani, così gli adulti hanno mandato i più piccoli su Jupiter 2, sotto il comando di Judy e con l'aiuto di Robot e del motore, verso Alpha Centauri, in un estremo sacrificio dei genitori per i figli.

Cosa succede in Lost in Space 3

Ed eccoci finalmente qui. Nella realtà il Covid ha rallentato la produzione della nuova stagione, uscita ben due anni fa, ma nella storia è passato un solo anno, anche se Will (o meglio Maxwell Jenkins, che presto vedremo in Reacher su Prime Video) nel frattempo è passato dall'essere il più piccolo al più alto di tutti.

I genitori se la sono cavata in qualche modo, anzi continuano a cavarsela nella quotidiana lotta con i robot alieni, mentre i figli se la passano tutto sommato bene nel pianeta sconosciuto su cui sono finiti nel tentativo di raggiungere Alpha Centauri.

In quest'ultima stagione, quindi, sappiamo già cosa "deve" succedere: che più persone possibili, sia grandi sia piccole, raggiungano finalmente gli altri terrestri scampati alla distruzione della Terra su Alpha Centauri. E sappiamo anche qual è il problema: che SAR e gli altri robot continuano a volere il loro motore e la morte di quelli con il cuore, a cominciare dall'odiato Will Robinson. 

Come andrà a finire ovviamente non ve lo diciamo per non spoilerarvi la visione, ma vi consigliamo comunque di guardare il trailer ufficiale di questa terza e ultima stagione.

Ci sarà Lost in Space 4?

A proposito, ne approfittiamo per chiarire che, salvo clamorosi colpi di scena e inversioni di rotta altamente improbabili, la terza è la stagione finale, quindi non è assolutamente in programma Lost in Space 5.

Perché vedere Lost in Space 3, nonostante tutto

Se siete (come noi) quel tipo di utenti che dà sempre un'occhiata alla classifica dei contenuti più visti su Netflix, avrete notato che Lost in Space ha stabilmente occupato la top 10 da quando è uscita la stagione finale. In effetti anche noi attendevamo con impazienza Lost in Space 3, ma ciò non significa che sia una serie tv particolarmente interessante o meritevole di essere vista.

Anzi, a essere sinceri possiamo dire che Lost in Space 3 ha pienamente confermato il livello delle due stagioni precedenti. Un livello "senza infamia e senza lode", sicuramente sufficiente, per quanto conti il nostro giudizio, ma che neanche la conclusione ha sollevato da uno status di serie tv "così così".

A nostro avviso, o meglio dal nostro punto di vista di spettatori, Lost in Space 3 ha occupato la top 10 perché tutti coloro che avevano visto le prime due stagioni volevano "vedere come va a finire 'sta storia". Per noi è stato così: abbiamo iniziato a guardare Lost in Space nel 2018 attirati dalla premessa sicuramente affascinante, abbiamo seguito Lost in Space 2 a fine 2019 perché speravamo in un colpo di reni dello show, e abbiamo guardato Lost in Space 3 perché sapevamo che era la stagione finale, e quindi era un peccato non vedere la conclusione della storia.

Eppure, neanche questa volta Lost in Space ci ha soddisfatto del tutto: personaggi poco convincenti a parte qualche eccezione (il nostro preferito è Don, che comunque è solo una spalla comica); intrecci tutto sommato prevedibili e uguali a sé stessi; e qualche scena qua e là, soprattutto nell'ultimo episodio, al limite dell'imbarazzante.

Lost in Space 3 non ci ha commosso, non ci ha emozionato davvero, e non ci ha fatto mai sognare. Certo, non possiamo neanche dire che sia una serie tv semplicemente brutta, da evitare accuratamente, perché comunque è una produzione di discreta qualità e la storia si lascia seguire senza troppe difficoltà.

Ma se neanche la conclusione di una storia durata tre anni e quasi trenta episodi ci ha lasciato qualcosa di memorabile, forse è perché Lost in Space è rimasta dall'inizio alla fine una serie tv "così così". 

Voto: 6

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