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Giovedì, 25 Aprile 2024

Marianna Ciarlante

Giornalista

I migliori episodi di tutte le stagioni di Love, Death & Robots (da recuperare il prima possibile)

Love, Death & Robots è la serie antologia animata di Netflix che ha seguito per certi versi le orme di Black Mirror ma con la differenza di aver scelto come struttura narrativa la storia breve e l'animazione. La brevità, si sa, permette di non perdersi in digressioni eccessive e inutile retorica ma di concentrare tutto il senso di una storia in pochi minuti e dopotutto non servono sempre ore per riuscire a dare un messaggio o delineare un personaggio e il suo carattere. E poi c'è il mondo animato che lascia alla fantasia lo spazio infinito di cui ha bisogno per espandersi e lasciarsi andare senza alcun limite o blocco dato dalle regole della realtà che conosciamo. Così, sfruttando tutto il potenziale dell'immaginazione e della brevità di racconto Love, Death & Robots prova da tre anni a immaginare il futuro e far riflettere sulla realtà. Alcuni episodi più di altri, però, colpiscono per la loro genialità e dovrebbero essere visti, o rivisti, il prima possibile. Ecco quali. 

Zima Blue perché ci insegna il senso della vita

Non c'è episodio tra tutte le stagioni di Love, Death & Robots che possa superare la bellezza, la genialità e la profondità di Zima Blue. Una storia che, raccontata nei suoi 10 minuti e 51 secondi, racchiude tutto il senso della vita. Ambientata in un futuro immaginario dove gli umani possono diventare macchine e viceversa, Zime Blue porta lo spettatore a entrare in un universo dove l'ambizione dell'uomo diventa una prerogativa della vita in continua evoluzione spingendo le persone a non accontentarsi mai di ciò che hanno e volere sempre di più. Ma quando si sarà davvero in grado di apprezzare ciò che si ha? Quando la vita diventerà soddisfacente e in grado di farci godere l'attimo che stiamo vivendo senza essere ossessionati dal futuro e da ciò che potremmo ottenere? A dircelo è il protagonista di questa incredibile storia e la risposta è una sola: tornare alle origini. Ed è così che un uomo cibernetico che aveva conquistato il mondo con la sua arte sceglie di autodistruggersi e tornare a essere la creatura semplice e balisare che era e a cui bastava essere circondato dal suo fidato ambiente, svolgere la sua mansione ed essere soddisfatto, a fine giornata, di ciò che aveva fatto per quanto piccolo fosse. Una bella lezione di vita e uno schiaffo morale a tutti i seguaci dell'ambizione estrema. 

Ice Age perché ci racconta la storia e il futuro dell'umanità

Passiamo a un altro episodio geniale di Love, Death & Robots. Siamo sempre nella prima stagione della serie e veniamo tuffati in un mondo apparentemente normale dove, però, un elettrodomestico come il frigorifero diventa il custode del ciclo dell'umanità e di tutte le sue evoluzioni dall'era dei dinosauri al mondo contemporaneo, fino a passare al futuro e alla distruzione del mondo. Un oggetto comune diventa, così, l'espediente per raccontare la storia ma anche provare a immaginare quale potrebbe essere il destino degli esseri umani e della terra. All'interno di un vecchio freezer, una coppia appena trasferita in una nuova casa, scoprirà un universo in miniatura e potrà osservare la crescità, l'evoluzione e anche la distruzione del mondo che conoscono per scoprire alla fine che il ciclo della vita è destinato a ripetersi e ricominciare sempre daccapo. Ma l'esito sarà sempre lo stesso?

Pop Squad perché ci fa riflettere sul pericolo del nostro crescente egoismo 

Con questo episodio ci spostiamo nella seconda stagione della serie e ci tuffiamo in un futuro distopico dove l'umanità ha scelto di diventare immortale e vivere in un mondo fatto di agi e lusso a costo di rinunciare ad avere figli. Se quasi la totalità della popolazione si trova nel mondo dell'immortalità c'è ancora qualche raro individuo che non ha voluto abbandonare la realtà che conosceva e rinunciare alla sua capacità di creare nuove vite. Così, questo residuo di mortali ha continuato, se pur di nascosto, a fare figli ma sempre con il rischio che queste piccole creature venissero uccise dagli immortali che non concepiscono l'idea di creare nuove vite umane quando possono essere loro stessi gli unici protagonisti e gli unici abitanti della terra. Tutto cambia, però, quando un immortale si ritrova in casa di una mortale e scopre che questa ha una bambina. Il suo dovere è di ucciderla ma l'uomo resta affascinato dalla bellezza di una vita appena nata che deve ancora scoprire il mondo e in un bellissimo dialogo con la mamma della bimba riscopre la bellezza della mortalità e delle emozioni. "Non sono così innamorata di me stessa da voler vivere per sempre" dice la donna all'uomo e da quel momento qualcosa in lui cambierà per sempre. Una bellissima riflessione su come l'egoismo sta diventando centrale nel mondo contemporaneo e quali sono le conseguenze a cui potrebbe portare. 

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