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Venerdì, 19 Aprile 2024

La recensione

Marianna Ciarlante

Giornalista

Odio il Natale su Netflix è un bel trionfo (di luoghi comuni)

Netflix ha provato a fare la sua prima serie natalizia italiana, Odio il Natale. Com'è venuta fuori? Beh, gli ingredienti giusti per una rom-com cinepanettonica di tutto rispetto li ha messi dentro tutti, c'è la 30enne single alla ricerca dell'amore sotto le feste natalizie, una famiglia all'antica che non fa altro che chiederle quando si fidanzerà, la bugia sul fidanzato finto, un'incredibile sfortuna in amore che non le permette di trovare l'anima gemella, le amiche variegate dalla mamma di famiglia alla ragazza vergine fino a passare alla single incallita che va a letto con gli uomini ma non se ne innamora. Fin qui, bisogna dire che ci siamo, la ricetta perfetta per una serie romantica di successo (e che arrivi a una certa fetta di pubblico ben mirata) c'è tutta. Poi, se ci aggiungiamo anche una location suggestiva come Chioggia con i suoi piccoli canali addobbati a festa, le barche, la laguna veneta e una Venezia che fa capolino con tutto il suo fascino, allora abbiamo fatto bingo, sì, sulla carta però.

Odio il Natale, infatti, è un vero e proprio trionfo (di luoghi comuni) e una specie di mega-spot pubblicitario del Veneto dove la location scelta per fare da sfondo a questa storia è talmente scollata dai suoi protagonisti (basta sentire gli accenti degli attori che con il luogo in cui si trovano non c'entrano nulla o vedere come fanno riferimento alle tradizioni locali culinarie quasi come fossero turisti e non abitanti del posto) da risultare senza anima e solo un modo per conquistare (furbescamente) il pubblico.

L'aspetto migliore della serie? La sua protagonista, Pilar Fogliati che se la cava a dare credibilità al suo personaggio e regge bene l'intera impalcatura della serie che, più che un titolo Netflix, forse era più adatto a essere una fiction televisiva. 

Tirando le somme, Odio il Natale è una serie che si può vedere senza troppo impegno e senza aspettarsi troppo. Un titolo semplice, con una trama super prevedibile e personaggi abbastanza scontati ma forse l'obiettivo era proprio questo. Ci si chiede, però, se non fosse stato meglio impegnarsi un po' di più, cercare di dare a una storia natalizia quel quid che potesse renderla diversa, unica, speciale e non sempre la solita minestra riscaldata.

Voto: 5

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