rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024

Marianna Ciarlante

Giornalista

Killer Sally è un affascinante viaggio tra gli eccessi del bodybuilding e l'amore tossico

Quando gli eccessi del bodybuilding incontrano l'amore tossico (per il proprio corpo e il proprio partner) non può che venirne fuori solo una cosa: la morte fisica e interiore. Netflix ha deciso di riflettere, indagare e analizzare questi temi attraverso una storia vera, quella di un crimine tra i più noti nel mondo del bodybuilding, intervistando una donna, Sally McNeil, che, proprio per aver ceduto a questi eccessi, ha passato 25 anni in carcere accusata della morte di suo marito, il bodybuilder Ray McNeil. Due colpi di pistola, uno alla pancia e uno sul volto, due colpi letali su un uomo che amava solo una cosa nella vita, il suo corpo e la sua perfetta costruzione. Uno degli aspetti più interessanti della docu-serie Netflix Killer Sally, in tre episodi, che si aggiunge al gruppo di titoli true crime su cui ultimamente la piattaforma di streaming sta puntando molto, è il suo ritratto della psicologia umana dietro un mondo, come quello del bodybuilding, spesso vittima di pregiudizi e sterili attacchi di chi non lo conosce bene o lo ama.

Se da un lato viene mostrato tutto il "marcio" di questo sport negli anni del suo boom, i primi anni '90, tra uso di steroidi, gare a colpi di striature di fibre muscolari e alimentazione estrema, dall'altro emerge tutto il fascino dell'amore che le persone che lo praticano hanno per esprimere tutte le potenzialità del proprio corpo, tutta la sua forza, la sua estetica. C'è qualcosa che attrae di questa "fissazione", che come in ogni cosa, è l'unico elemento che può portare alla perfezione, ma allo stesso tempo c'è anche qualcosa che spaventa, il fatto che questa ossessione può letteralmente accecare e non far più rendere conto di essere fuori dai binari della morale o della legalità. 

Killer Sally è una di quelle serie che chi ama il mondo della palestra, chi ama allenarsi e spingersi sempre oltre i propri limiti deve vedere, è una serie che chi ha dentro un forte spirito competitivo e apprezza e capisce il perché alcune persone arrivino a dedicare una vita a questo sport non può non guardare anche per rendersi conto che, a volte, imporre dei limiti è necessario per non cadere vittima delle proprie stesse azioni, come è accaduto a Sally McNeil, protagonista della serie.

Netflix ha scelto di puntare su una storia di cronaca un po' dimenticata ma molto affascinante, è andata a intervistare una donna che dopo oltre vent'anni chiusa in carcere ha ritrovato la sua libertà, ha messo i fatti davanti al pubblico per permettergli di analizzare, con i propri occhi e la propria mente, chi, secondo lui, era colpevole o innocente e ha raccontato un mondo poco popolare ma da cui, se vissuto in modo sano, si ha tanto da imparare. 

Voto: 7

Si parla di

Killer Sally è un affascinante viaggio tra gli eccessi del bodybuilding e l'amore tossico

Today è in caricamento