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Giovedì, 25 Aprile 2024
il commento del pallone d'oro

Il Divin Codino, Roberto Baggio racconta il film: "Non lo avrei mai fatto, mi vergognavo"

Esce il 26 maggio su Netflix il biopic che ripercorre vita privata e carriera dell'indimenticabile campione di calcio

Mancano pochi giorni all'uscita dell'attesissimo film 'Il Divin Codino'. Il documentario su Roberto Baggio, disponibile dal 26 maggio su Netflix, è stato presentato in anteprima alla stampa alla presenza dell'indimenticabile campione di calcio, vincitore del Pallone d'Oro nel 1993. "Cosa mi ha convinto ad un film su di me? Se oggi siamo qua in gran parte è merito di Vittorio (Petrone ndr.), pensavo 'ma a chi interessa la mia vita e la mia storia?'" ha commentato l'ex calciatore, raccontando di essersi lasciato convincere dal suo manager. 

Poi le emozioni hanno preso il sopravvento: "Io non lo avrei mai fatto di mia scelta. Quando se ne parlava provavo vergogna, poi mi sono fatto trasportare e per quello che ho vissuto fino ad oggi ne è valsa la pena e lo ringrazio". Roberta Baggio ha ricordato i mesi sul set: "Per me 'Il Divin Codino' è stata una grandissima esperienza. Io e mia moglie abbiamo cercato di dare il massimo del supporto possibile, soprattutto per ciò che concerneva la mia vita. Sono stato diverse volte sul set e sono stato felice di farmi coinvolgere il più possibile. Poi un giorno ho portato il Pallone d'Oro - ha raccontato ancora - Ho vissuto momenti emozionantissimi, come vedere le scene che ricordavano quello che avevamo vissuto io e mia moglie". 

Roberto Baggio ha ripercorso quegli anni di successi e sacrifici: "Quando mi avvicinavo a un risultato importante, l'ultima fase del percorso diventava veramente difficile. E' un po' il mio karma: ogni volta che stavo per raggiungere qualcosa che desideravo, dovevo combattere per ottenerla. Poi con il buddismo ho imparato ad accettare questa cosa. Oggi lo faccio con maggior serenità".

Durante l'incontro il campione ha anche raccontato della nascita del leggendario codino: "L'idea è nata per gioco. E' successo durante i Mondiali in questo hotel in America, dove c'era una cameriera di colore che aveva delle treccine stupende. Mi ricordo che quel giorno, parlando con lei per farle i complimenti, mi disse: 'Perché non te li fai anche a te?'. E dopo due ore era lì a farmele. Ovviamente non potevo tenere le treccine libere durante le partite e quindi mi è venuta in mente l'idea di legarli con un codino".

L'ex numero 10, infine, ha parlato del rapporto con il padre e dell'insegnamento che il film può dare ai giovani: "Mio padre è sempre stato rigido, era diventato quasi un nemico. A quell'età non capivo, ma è stata la base per non arrendermi mai. Provo una grande gratitudine verso di lui e spero possa arrivare proprio questo messaggio: a volte non capiamo al'amore e la protezione dei nostri genitori. Spesso ci litighiamo e diventano quasi nemici ma con il tempo i nodi si vanno a sciogliere".

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