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Sabato, 20 Aprile 2024

Claudio Pizzigallo

Giornalista

Le cose da dire su Stranger Things 4, oltre a "come sono cresciuti"

Finalmente è in uscita Stranger Things 4: dal 27 maggio, i sette episodi della prima parte di questa quarta (e penultima) stagione sarà disponibile, e il pubblico mondiale decreterà se la creazione dei fratelli Duffer è ancora il fenomeno che è stato, o se invece la "moda" di Stranger Things è definitivamente finita, a tre anni dalla terza stagione che aveva già fatto storcere qualche naso. 

Da parte nostra, avendo avuto modo di vedere in anteprima tutta la prima parte (l'1 luglio usciranno gli ultimi due episodi), possiamo esprimere un giudizio tanto personale quanto sindacabile. E se siete in cerca di un giudizio veloce, lo diciamo subito: a noi Stranger Things 4 è piaciuto. Se invece volete saperne qualcosa in più, continuate a leggere la nostra recensione.

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Di cosa parla Stranger Things 4 (senza spoiler)

Iniziamo da un breve riassunto del finale della terza stagione: il Mind Flayer è stato sconfitto, Hopper è scomparso ma in una prigione della Kamtchatka parlano di un prigioniero americano, Joyce ha adottato Undici/Eleven e insieme ai figli Will e Jonathan si è trasferita in California, costringendo Mike e Nancy ad avere relazioni a distanza. Ah, e Eleven (che d'ora in poi chiameremo 11 così ognuno sceglie come pronunciarlo) ha perso i poteri, ma è stata salvata in extremis da Billy, il fratello di Max, il quale si è sacrificato per il bene di tutti. 

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Ed eccoci qui: sono passati sei mesi, o meglio 185 giorni come dice 11 in una lettera (sì, una lettera, ricordiamo che siamo nel 1985) a Mike, in cui la supereroina favoleggia di una vita fantastica e piena di amici in California, dove invece viene costantemente bullizzata dalle classiche serpi di ogni liceo. In pratica, gli unici amici sono quelli con cui è arrivata da Hawkins.

Nella cittadina dove tutto succede, invece, la situazione è questa: Steve e Robin cercano entrambi la ragazza giusta, ma la collega dell'ex di Nancy ha in più la difficoltà di fare coming out negli anni '80; Lucas ha di fatto mollato il gruppo di amici preferendo la popolarità della squadra di basket, che pure è piena di idioti, e anche il suo rapporto con Max è incrinato, visto che lei non riesce comprensibilmente a riprendersi dalla morte del fratello; Mike e Dustin frequentano un gruppo di liceali con cui condividono la passione per Dungeon & Dragons; Nancy prosegue nel suo lavoro di giornalista cercando appunto di mandare avanti la relazione con Jonathan.

Naturalmente, qualcosa succederà, e avrà a che fare col Sottosopra e le sue tremende e misteriose creature. Ovviamente, con 11 rimasta senza poteri bisognerà capire in che modo i nostri eroi potranno sconfiggere il/i cattivo/i di turno. E sicuramente la storia di Hopper dovrà proseguire in qualche modo, perché mica possiamo rinunciare a un personaggio come il suo.

Ma per il resto, non vogliamo fare nessun tipo di spoiler, quindi ci fermiamo qui nella sintesi della trama di questa prima parte di Stranger Things 4, ma vi invitiamo a dare un'altra occhiata al trailer.

Perché ci è piaciuto Stranger Things 4

Quando finalmente la serie sarà uscita, sarà divertente scoprire diverse curiosità (o "Easter eggs", come dicono a Hollywood) su questa nuova stagione. Noi abbiamo qualche sospetto su alcune comparse su cui la telecamera ha indugiato troppo, e non ci è certo sfuggita la presenza di Robert Englund, il Freddy Krueger della mitica saga di Nightmare. 

Ma non è questo l'aspetto a nostro avviso più interessante di questa nuova stagione. Per spiegarci, partiamo dalla cosa che tutto il mondo ha pensato guardando le immagini di Stranger Things 4: quelli che un tempo erano bambini sono ormai dei ragazzi, e quelli che erano ragazzi sono adulti. Insomma, per dirla come l'abbiamo detta tutti, "come sono cresciuti!".

Sì, sono cresciuti, parecchio, e la loro evoluzione ci sembra aver accompagnato quella della serie, decisamente più matura e consapevole di sé. Certo, ci sono ancora alcune cose che fanno pensare a un prodotto per ragazzini, ma accanto a esse ce ne sono moltissime altre che testimoniano invece uno scatto in avanti. Anche a rischio di snaturare parzialmente l'identità originaria di questa storia. 

I Duffer hanno avuto il coraggio di osare, di portare avanti storia e personaggi, e grazie alla fiducia (e al budget enormemente cresciuto) di Netflix hanno messo insieme una nuova stagione fatta di episodi lunghi, che si prendono tutto il tempo di mostrare (o nascondere) e di spiegare (o sviare) i passaggi chiave.

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Il nostro personaggio preferito è sicuramente il brillante Dustin (Gaten Matarazzo), tallonato dal suo riscattato amico Steve (Joe Keery) e dalla sempre magnificamente sarcastica Erica (Priah Ferguson), ma in generale tutto il cast dimostra di avere piena dimestichezza con i personaggi interpretati, e questo permette a una trama non così elementare di svolgersi con una sorta di ormai classica leggerezza alla Stranger Things.

Poi magari il finale di stagione ci smentirà clamorosamente (crediamo proprio di no), ma per quello che abbiamo visto finora la serie forse più di culto di Netflix ci è sembrata progredire di molto rispetto alla scorsa stagione, tornando ai livelli che competono a una produzione che, come giustamente rilevano in molti, sarà pure un po' ruffiana nei confronti della generazione che ha oggi 35-45 anni, con tutti quei riferimenti alla cultura pop (ripresi anche da Bang Bang Baby, peraltro) degli anni '80, ma che intorno a quell'immaginario ha saputo costruire un universo di personaggi a cui, nel corso del tempo, in milioni di persone si sono affezionati. E non è certo poco!

Voto: 8.5

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