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Venerdì, 29 Marzo 2024
La recensione

The Handmaid's Tale 4x08, "Testify": la recensione del nuovo episodio diretto da Elisabeth Moss

Il consueto commento al nuovo episodio della quarta stagione della serie Hulu tratta dal romanzo di Margaret Atwood

June è finamente tornata! Era ora, direi! La protagonista assoluta della serie che senza di lei non starebbe in piedi ha ritrovato tutto il suo carattere ribelle ed è tornata a essere la June che abbiamo imparato a conoscere a Gilead. Forte, decisa, caparbia e senza paura, June ha ripreso in mano la sua vita (per quanto possibile) ed è scesa in campo contro coloro che le hanno portato via tutto ciò che aveva con un discorso d'accusa in tribunale contro Serena e Fred in grado di farci rivivere ogni stagione di questa straordinaria serie. E non poteva che essere così in questo secondo episodio diretto dalla stessa Elisabeth Moss, che ci sta mostrando tutta la sua abilità nel raccontare anche dietro le telecamere. 

In Canada la vita non è facile tanto quando in Gilead perché ormai, dopo aver vissuto nell'atrocità, la normalità risulta altrettanto difficile da affrontare facendo finta di niente, o perlomeno, senza rabbia. Ed è proprio la rabbia che fa tornare June la combattiva di sempre, rabbia che June fa riemergere anche a chi la teneva soppressa, come Emily, che in questo episodio dice quella frase che lascia l'amaro in bocca e fa venire i brividi (non in senso positivo) per quanto sia vera ma allo stesso tempo immorale: "sono contenta che la "zia" che ha ucciso la mia ragazza sia morta e spero che si sia uccisa anche a causa mia". Doveva arrivare prima o poi il passaggio di quel limite sottile tra giustizia e vendetta e sembra quasi che l'addestramento a Gilead abba portato i suoi frutti creando ragazze in grado di credere indissolubilmente nei loro valori (giusti o buoni che siano) e arrivare a superare i limiti del lecito. 

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Dall'altro lato c'è il matrimonio di June e Luke (anche se a noi manca Nick e non vediamo l'ora che torni nella vita di June), un matrimonio per forza di cose in crisi perché June è un'altra persona e il marito non può riconoscerla in questa nuova versione di sé. Non sa nulla di lei, di quello che ha dovuto passare e il dialogo fra i due fatica a esserci a causa di un "non detto" che pesa come un macigno nella loro vita di coppia. Sarà solo a fine episodio che June deciderà di raccontargli dell'ultima volta che ha visto la loro bambina Hannah e del fatto che non l'aveva neanche riconosciuta. 

E poi c'è Serena con il suo marito ritrovato con cui, inaspettatamente, torna complice per vincere questa sentenza di accusa e tornare a donimare la Repubblica di Gilead come ha fatto finora, forte di un sorprendente seguito di pubblico anche in Canada che loda lei e Fred come fossero divinità e devo dire che quella scena mi ha fatto davvero paura perché non così lontana dalla nostra quotidianità mostrando come questa serie, ancora una volta, è attuale come non mai.

E poi c'è Janine che è ancora viva, è stata rimandata da Aunt Lydia ma dimostra un carattere e una forza mai viste prima ed è, senza dubbio, il personaggio che ha fatto l'evoluzione più bella!

Al prossimo episodio!

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