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Sabato, 20 Aprile 2024
la recensione

The Handmaid's Tale 4x05: l'epilogo della fuga di June. La recensione

Il commento sull'episodio chiave, intitolato "Chicago", della quarta stagione della serie tratta dal romanzo di Margaret Atwood

The Handmaid's Tale ha sfornato un altro episodio epico, in grado di emozionare, tarrorizzare, commuovere, far arrabbiare, lasciare con il fiato sospeso. Ancora una volta Elisabeth Moss ci ha regalato emozioni e con lei la bravissima Madeline Brewer che interpreta uno dei personaggi più sottovalutati ma più importanti della serie: Janine. Tra fughe, sparatorie, giochi di potere, rivalità, rabbia e compassione, con questo episodio dal titolo "Chicago", The Handmaid's Tale 4 torna a essere la serie che piace a noi, piena di eventi sconvolgenti e in grado di scavare nel profondo delle emozioni umane per far vivere anche quelle sensazioni che non si pensava una serie fosse in grado di rievocare. Ed è così che June arriva all'epilogo (si spera lieto) della sua fuga (e si spera insieme alla sua compagna di viaggio Janine). 

Ma facciamo un attimo chiarezza sulla trama dell'episodio per chi non l'avesse ancora visto.

"Chicago": l'episodio della svolta. June e l'epilogo della sua fuga da Gilead 

June e Janine sono fuggite da Aunt Lydia sopravvivendo al treno in corsa che, purtroppo, ha falciato le altre ancelle che lottavano per un futuro migliore insieme a loro. Le due ragazze, arrivate in un gruppo di ribelli, si fanno ospitare e cercano di arrivare a quello che è il punto di destinazione di June, Chicago per arrivare alla prima fila del fronte e combattere in prima fila contro la Repubblica di Gilead. Janine facendosi prendere dalle sue emozioni che sono il suo più grande pregio ma anche il suo più grande difetto, decide di restare a Boston insieme a questo ragazzo per cui ha perso la testa ed è bellissimo vedere June che, nonostante pensi che la ragazza stia sbagliando, le lascia scegliere la sua vita e il suo destino come forse, prima non avrebbe mai fatto. Una delle scene più belle dell'episodio, carica di emozione come poche altre è un momento semplicissimo in cui Janine rivela a June di volerla lasciare andare da sola e, in quell'abbraccio in cui due donne che hanno vissuto lo stesso destino crudele si separano c'è una carica emotiva in grado di arrivare dritta al cuore di chiunque. La stessa Janine, poi, si rivelerà in tutta la sua nuova maturità scegliendo di seguire June e continuare a combattere con lei perché solo con lei si sente davvero "protetta". 

A sconvolgere, però, i piani è l'attacco di missili che la stessa Gilead (anzi, lo stesso fidanzato di June ormai a capo dei commanders) fa su Chicago. Così, le due ragazze vengono travolte da un'ondata di bombe che distruggono tutto ciò che trovano nella loro strada. Ed è così che la protagonista di The Handmaid's Tale si ritrova a terra, sola, ancora una volta sopravvissuta, alla ricerca della sua amica. Ma mentre June, ancora sconvolta per l'attacco, urla il nome di Janine si trova davanti un volto a lei noto e qui, chi è che non scoppia a piangere?

Davanti a lei, infatti, c'è Moira, la sua migliore amica della vita prima Gilead che era riuscita a scappare e arrivare in Canada e che da allora non aveva mai smesso di continuare a cercare June. E tra il suono della voce spezzata di Moira che chiama "June" e il volto incredulo della stessa si conclude una scena indimenticabile sotto le note della cover della canzone dei Coldplay "Fix You" e ora non vediamo l'ora di vedere la prossima puntata. 

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