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Venerdì, 29 Marzo 2024

La recensione

Claudio Pizzigallo

Giornalista

The Last of Us, un autentico capolavoro o solo una "Bella" serie tv?

Lunedì 13 marzo su Sky e in streaming su NOW è uscito il 9° e ultimo episodio (della prima stagione) di The Last of Us, la serie tv tratta dall'amatissimo videogioco del 2013 per Playstation e interpretata da Pedro Pascal e Bella Ramsey. 

La serie è già stata confermata da HBO per almeno altre due stagioni, che adatteranno la seconda parte del videogame uscita nel 2020, sull'onda di un successo forse addirittura inaspettato nelle sue proporzioni.

Per intenderci, la HBO è la casa di produzione di serie tv come Game of Thrones e House of the Dragon, quindi al successo ci sono abituati. Ma probabilmente neanche da quelle parti si aspettavano un riscontro così straordinario per questa serie tv, al punto che c'è addirittura chi è arrivato a dire che The Last of Us segnerà la storia della serialità televisiva.

A differenza del solito, non riassumeremo la trama della serie tv perché lo abbiamo fatto dopo il primo episodio e dopo il penultimo. Proveremo invece a ragionare sui motivi di un tale risultato, e a chiederci se sia tutto meritato o un tantino esagerato. 

La spiegazione del finale di The Last of US (SPOILER)

Perché The Last of Us è una serie tv pazzesca

La serie scritta da Craig Mazin (Chernobyl) e Neil Druckmann (il creatore del videogioco originale) racconta la storia di un viaggio di un uomo e una ragazzina attraverso un'America (e un mondo) devastata da una pandemia causata da un fungo che trasforma le persone infette in creature mostruose che hanno come unico obiettivo mordere altre persone per infettarle. La ragazza di cui sopra è incredibilmente immune ai morsi degli infetti, e l'uomo di cui sopra deve accompagnarla in un laboratorio dove potranno sviluppare un vaccino per curare l'umanità.

Messa giù così, sembrerebbe una storia stile The Walking Dead, o comunque ci si potrebbe aspettare una trama fatta di uno scontro dopo l'altro tra gli eroi e i mostri. E in effetti il sangue e le scene di combattimento non mancano in The Last of Us. Tuttavia, come i videogiocatori già sapevano, The Last of Us non è una storia di spara-mostri, ma una storia di relazioni tra persone. 

Il rapporto tra Joel e la figlia Sarah prima, poi con Tess, e infine con Ellie. La stessa Ellie e la sua storia con Riley, e il suo rapporto con Marlene. E ancora Henry e Sam, Tommy e la comunità di Jackson. E ovviamente, la relazione di cui più si è parlato: quella tra Bill e Frank, gli amici di Joel e Tess, protagonisti del flashback dello struggente episodio 3.

Nella storia d'amore tra Bill e Frank (a cui nel gioco si faceva solo un accenno), a ben vedere, c'è davvero la summa di The Last of Us. Fuori il mondo brucia, ma finché c'è qualcuno che ci ama la vita può essere felice. E allora, come si può non apprezzare una serie di mostri assassini in cui il fulcro della storia non sono i mostri assassini?

Perché The Last of Us è "solo" una bella serie tv

C'è chi, negli USA, ha detto che il citato episodio 3 è l'episodio più bello mai fatto nella storia della televisione. Ecco, quando abbiamo iniziato a leggere commenti del genere, abbiamo iniziato a chiederci se tutta questa enfasi non fosse un pochino fuori luogo. 

E allora, per fare gli avvocati del diavolo, proviamo a guardare a questa serie tv con occhi più severi. Iniziando dal notare che, ok, il bello è proprio che in una storia-di-mostri i mostri si vedono poco (ma si vedranno di più nella stagione 2, hanno promesso gli autori). Però se, come ha fatto notare lo stesso Druckmann, nel videogame il conto dei morti a fine partita era sempre almeno superiore ai 100, non c'è un po' troppo poca azione in questa prima stagione?

Di fatto, dopo il lungo flashback di Bill e Frank (che a sua volta seguiva quello sull'origine del virus), c'è quello di Henry e Sam, quello di Ellie e Riley e ancora uno nell'ultimo episodio. Una quantità superiore di flashback la si può trovare solo in una puntata della quasi omonima This is Us, ci viene quasi da dire.

Alla lunga, il meccanismo potrebbe aver stancato parte del pubblico, almeno quella più interessata all'azione, oppure al viaggio di Joel ed Ellie. Anzi, a voler essere maligni viene quasi da pensare che tutti quei minuti di ricordi del passato siano serviti a rimpolpare una trama che, altrimenti, rischiava di essere troppo scarna. 

Il nostro parere su The Last of Us

C'è una cosa su cui pensiamo sia difficile non essere d'accordo. Ed è la magnifica interpretazione dei due attori protagonisti, ovvero Pedro Pascal e Bella Ramsey (se non l'avete capito, il gioco di parole nel titolo faceva riferimento al suo nome... ok scusate). 

Bravi singolarmente, e affiatati come poche altre coppie. Così come tutti gli interpreti, a partire - ci sia concesso di sottolinearlo - da quelli che avevano partecipato al gioco (con la voce e prestando il corpo alla grafica) e che qui sono stati richiamati da Druckmann per interpretare ruoli minori. A parte Merle Dandridge, che praticamente non invecchia mai e continua a essere perfetta per Marlene. 

Impeccabile anche la regia della serie, così come ogni aspetto tecnico (al netto di qualche errorino che può sempre capitare) è stato di un livello pazzesco. E allora, secondo noi, non si può certo bocciare una serie tv come questa. Per l'autentico capolavoro, invece, meglio aspettare almeno un'altra stagione.

Voto: 8.5

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