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Venerdì, 29 Marzo 2024

Il commento

Marianna Ciarlante

Giornalista

You, ammettiamolo Joe Goldberg ci piace di più in versione cattiva

Tra la prima e la seconda parte della quarta stagione di You, la serie Netflix con Penn Badgley nei panni del serial killer Joe Goldberg, c'è un'enorme differenza, così come tra le prime tre stagioni della serie e i primi cinque episodi del quarto capitolo che, in qualche modo, hanno voluto dare al protagonista di questo grande titolo Netflix, un'aura un po' più buonista e forse meno accattivante del solito.

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Ma ci piace, alla fine, Joe in versione pacata, ragionevole, coscienziosa, buona? Lasciando da parte la morale, bisogna ammettere che il bello di questo personaggio, e ciò che l'ha reso uno dei più affascinanti del mondo seriale, è proprio la sua personalità borderline da spietato assassino dalla mente brillante. Un uomo che è in grado di abbandonare suo figlio, uccidere sua moglie, inscenare la propria morte e sbarazzarsi senza alcuna esitazione, dei corpi delle persone assassinate a sangue freddo. Ma cosa accade nel momento in cui a un personaggio tale che ha retto tre stagioni di una serie con questo approccio, viene regalata un po' di coscienza e qualche senso di colpa? C'è sicuramente un'evoluzione del personaggio ma lo spirito "malvagio" di Joe viene a perdersi così come il suo fascino, per quanto sia brutto ammetterlo. 

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La prima parte della quarta stagione di You ha segnato un cambio netto nella trama e anche nel genere della serie che si è trasformata all'improvviso da thriller psicologico a mistery, una sorta di giallo alla ricerca dell'assassino. Una rivoluzione che, per quanto fatta bene, trasforma la serie e insieme a lei il suo personaggio principale adesso in veste di mansueto professore di letteratura, uomo innamorato e persona che vuole giustizia e, soprattutto, tenersi alla larga dai guai. 

Ma noi spettatori, sotto sotto ed egoisticamente parlando, non vogliamo che Joe cambi. Non vogliamo vedere un appiattimento del personaggio di Joe e quando, con l'uscita degli ultimi cinque episodi della serie, ci rendiamo conto che quella del Joe mansueto era solo una parentesi momentanea per ritrovarci, di nuovo, faccia a faccia con la mente malata e senza scrupoli di un serial killer di questa portata, ne siamo un po' contenti. Ci mancava il lato dark di questa serie che riemerge solo nel finale della quarta stagione. Così, all'improvviso si passa da serie mistery a serie profondamente psicologica che vede un uomo alle prese con il suo lato più oscuro e si trova a dover fare una scelta decisiva tra l'uccidere il suo sé malvagio o accettarlo e continuare a conviverci. 

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La scelta di Joe la lasciamo scoprire a voi ma, intanto, non possiamo che ammettere quanto ci sia mancato il lato oscuro del protagonista di You. Dopotutto, la formula vincente di questa serie è proprio quella di giocare con un senso di disgusto/ammirazione per un personaggio che ci viene presentato come attraente, intelligentissimo ma anche pieno di demoni interiori. E noi spettatori non possiamo far altro che, fare quasi il tifo per lui e allo stesso tempo meravigliarci di questo nostro tifare per il cattivo. 

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